Tra le diverse opzioni seguite dall’Italia per ottenere il rilascio dei pescatori italiani sequestrati la sera del primo settembre in Libia c’è anche la via diplomatica. Durante un’audizione in Senato, il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha infatti detto, che tra le varie strade battute “in questo momento” sia dal “copro diplomatico” che da quelle degli “uomini dell’intelligence” per la liberazione dei pescatori il suo ministero ha chiesto alla “Russia di usare la propria influenza diretta” sul generale Khalifah Haftar per portare a casa i nostri connazionali.
I pescatori sono stati sequestrati dalla Marina militare di Bengasi che fa capo al generale Haftar. Il titola della Farnesina, ha confermato trattative in corso per risolvere il caso, chiedendo tuttavia discrezione per non mettere a rischio i negoziati. ASKANEWS
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