C’è preoccupazione tra gli appartenenti alle forze dell’ordine per la gestione dei Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio) di tutta l’Italia, in particolare dopo la mini rivolta.
“Lunedì pomeriggio ennesima rivolta dei migranti, stavolta per il rifiuto delle espulsioni. È stato il solito copione, e i medesimi pericoli in cui tutti si sono venuti a trovare, soprattutto i poliziotti impegnati presso la struttura”. A parlare è Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato. “Il centro – prosegue – è stato devastato e la protesta degli ospiti sul tetto ha destato forti preoccupazioni. Ancora una volta tutto poteva finire in tragedia, sarebbe bastato che uno dei migranti fosse caduto nel vuoto, o che uno degli agenti fosse rimasto colpito in maniera letale da uno degli oggetti usati per offendere e saremmo qui a raccogliere ettolitri di lacrime di coccodrillo e finta pietà”.
“La situazione presso i centri per immigrati di mezza Italia è fuori controllo, ancorché le autorità, a partire dal ministro Lamorgese, insistano a complimentarsi con le forze dell’ordine per quanto stanno facendo in tema di immigrazione e di emergenza covid. Le vuote parole di finta stima che non vadano di pari passo con provvedimenti minimi per far fronte a questo caos – l’accusa di Mazzetti – noi le rispediamo tutte al mittente”.
“In quei centri, a rischiare la vita, ci sono i nostri poliziotti, non burocrati, politici e alti papaveri che si trastullano a premere bottoni nelle stanze di Roma e a rilasciare le solite tre righe di solidarietà ciclostilate in cui cambia solo il nome della località dove è scoppiato l’ennesimo finimondo”, conclude.