A tre anni di distanza la Procura di Cosenza e la polizia hanno fatto luce su un caso di cronaca che aveva destato grande sensazione. La Squadra Mobile della Questura ha infatti fermato nella notte di indiziato una 33enne rumena, in Italia senza fissa dimora, pluripregiudicata per reati contro il patrimonio, con l’accusa di rapina e omicidio, in concorso con persone allo stato non identificate, per l’uccisione di Damiano Oriolo, sparito nel 2017 dal territorio di Cosenza, all’epoca 78enne.
L’uomo era infatti misteriosamente sparito il 6 aprile di quell’anno e da quel giorno di lui si erano perse completamente le tracce. Un paio di giorni dopo la sparizione, in un’area collinare soprastante Cosenza, era stata rinvenuta solo la sua autovettura, lasciata con i fari accesi, oltre a pochi effetti personali del predetto. A tutt’oggi il cadavere non è stato ritrovato. Neanche le ricerche effettuate dalle Forze dell’Ordine e dalla Protezione civile in tutta l’area avevano mai consentito di ritrovare l’anziano o comunque tracce del suo passaggio.
Della sparizione negli anni hanno ampiamente parlato diversi programmi di approfondimento televisivi nonché vari mass-media. Adesso, le indagini di magistratura e Squadra Mobile, condotte senza soluzione di continuità dal giorno della sparizione dell’uomo, hanno accertato come la donna oggi fermata, in concorso con altri soggetti allo stato non identificati, avesse prima attirato l’anziano in una zona collinare appartata di San Fili e poi perpetrato una rapina mediante somministrazione alla vittima di benzodiazepine, aggredendola anche fisicamente, e riuscendo a impossessarsi di 350 euro. L’uomo sarebbe poi morto dopo essere stato lasciato per strada ed al freddo, in stato di incapacità di intendere e volere.
Le investigazioni si sono avvalse di numerose diverse attività di intercettazione sia telefonica che ambientale, alcune effettuate anche all’estero (in Romania) con Ordine di Indagine Europeo emesso dall’autorità giudiziaria italiana, nonché di capillari accertamenti di natura tecnica e scientifica.Il quadro indiziario emerso al termine delle investigazioni è così risultato essere di grande solidità ed è confluito in un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dai magistrati della Procura di Cosenza ieri sera, a causa del concreto pericolo di fuga dell’indagata la quale nella stessa serata era stata scarcerata dal carcere di Reggio Calabria, dove si trovava ristretta per altri reati.Sono in corso ulteriori indagini per identificare i complici della fermata. (askanews)