L’Italia finanzia lo sviluppo rurale in Egitto

“Il programma Eu-Jrpd punta a rafforzare le capacità delle associazioni rurali, sia di agricoltori che di non-agricoltori, in termini di gestione sostenibile delle risorse locali e ad esplorare soluzioni innovative per generare reddito”: lo ha detto l’ambasciatore d’Italia al Cairo, Giampaolo Cantini, in un intervento all’ “evento conclusivo” di un progetto di sviluppo rurale in Egitto finanziato da Ue e Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) svoltosi nella capitale egiziana.

Il progetto Eu-Jrdp cerca di “migliorare la qualità della vita della gente che vive in aree rurali” attraverso “un aumento della produzione agricola sostenibile” realizzato “gestendo le risorse naturali in maniera più efficace ed efficiente e migliorando il sostentamento rurale con la promozione di attività che generano reddito”, ha sintetizzato ancora Cantini riferendosi allo “European Union-Joint Rural Development Programme (Eu-Jrdp) condotto in tre governatorati dell’Egitto (Matrouh, Minya e Fayoum).

L’iniziativa è stata attuata dal ministero degli Esteri italiano attraverso l’Ambasciata d’Italia al Cairo con l’assistenza tecnica dell’Aics, come sintetizza una nota di inquadramento.

A beneficiare direttamente dei fondi (21,9 milioni di euro venuti dall’Ue attraverso il Programma di vicinato europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale “Enpard” e 11,0 milioni dalla Farnesina) sono state circa 95 mila persone.

Il programma ha avuto una durata di cinque anni poi estesa a sei e l’evento del Cairo è stato organizzato per trarre insegnamenti e condividere “raccomandazioni per future programmazioni”, segnala la nota.

Fra le principali realizzazioni sottolineate dal testo c’è la “riabilitazione” di 55 km di “uadi” (wadi, inglese), ossia letti di torrenti o canaloni naturali e la creazione di cisterne per un totale di 208 mila metri cubi riabilitando contenitori di epoca romana o costruendone di nuovi. (ANSAmed).