Torpignattara, commercianti e residenti contro il commercio abusivo lungo il marciapiede: “Situazione insostenibile”. Teli a terra pieni di merce e assembramenti di persone. Sulla presenza dei commercianti abusivi in via di Torpignattara dai commercianti della strada e dai residenti scatta un esposto alla sindaca Virginia Raggi, al presidente del V municipio, Giovanni Boccuzzi, e alla Polizia Locale.
“La situazione è insostenibile”, denuncia la presidente della Rete di impresa del quartiere, che riunisce 40 esercenti. “Per rispettare le regole anti Covid abbiamo la necessità di far attendere i clienti fuori dagli esercizi commerciali ma non c’è più spazio. Senza contare che quella vendita abusiva crea assembramento. Le persone dopo una certa ora non si fermano più. I clienti ce l’hanno detto che è quello il motivo. Con buona pace dei dipendenti in cassa integrazione”.
Il fenomeno sarebbe iniziato dopo il lockdown. A partire dalle 17 e fino a notte inoltrata una serie di venditori abusivi stende il proprio telo per vendere la mercanzia più varia, dalle scarpe a . La presenza dei venditori più quella di eventuali clienti crea assembramenti e occupa quasi tutto il marciapiede antistante i primi civici pari di via di Torpignattara, proprio all’altezza dell’incrocio con la Casilina creando problemi sia ai commercianti sia ai residenti che hanno denunciato di non riuscire nemmeno ad accedere ai cassonetti posti lungo la strada.
Non è sempre stato così. Il fenomeno, secondo quanto denunciano alcune persone che vivono e lavorano in quella strada, è iniziato dopo lo spostamento delle bancarelle autorizzate proprio per lasciare più spazio sul marciapiede. “Prima c’erano dei banchetti ambulanti di persone che conosciamo da tempo. Non c’era mai stato problema”, continua la presidente della Rete di impresa del quartiere. “Adesso dobbiamo subire questo abusivismo selvaggio e se, per esempio, i commerciati chiedono di lasciare un po’ di spazio per i clienti o di fare più attenzione alle regole per il Covid vengono presi in giro quando o ricevono risposte dai toni minacciosi, soprattutto se sono donne”.