l presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato una nuova proposta per combattere il “separatismo islamista”, l’ideologia che si prefigge di “prendere il controllo totale della società”. Una questione particolarmente delicata nel Paese fortemente ancorato alla laicità dello Stato. Nel suo atteso discorso pronunciato nella banlieue parigina, il capo di Stato francese ha descritto l’Islam come “una religione oggi in crisi in tutto il mondo”, e ha promesso battaglia contro il radicalismo islamico in Francia.
“L’Islam in Francia deve essere liberato dall’influenza straniera”, ha detto Macron, per poi annunciare un’attività di supervisione del finanziamento delle moschee. Il presidente della Repubblica francese ha affermato che la legislazione proposta mira a garantire che la vita pubblica in Francia rifletta i valori della laicité, la laicità di stato, un principio giuridico secolare che separa Chiesa e Stato e impone la neutralità della Francia sulla religione. Il lungo intervento di Macron giunge una settimana dopo l’attacco terroristico di un giovane pakistano contro l’ex sede del giornale satirico Charlie Hebdo.
“La laicità è il cemento di una Francia unita”, ha insistito Macron. “Non cadiamo nella trappola tesa da estremisti, che mirano a stigmatizzare tutti i musulmani”, ha aggiunto. Nel nuovo piano di Parigi, le scuole avranno un ruolo fondamentale nell’infondere valori laici nei giovani e anche gli istituti privati saranno coinvolti in tale compito.
Macron ha anche riconosciuto che lo Stato francese è in parte responsabile della “ghettizzazione” delle comunità con alte percentuali di residenti musulmani. “Il problema sorge quando, in nome della religione, alcuni vogliono separarsi dalla Repubblica e quindi non rispettarne le leggi”, ha avvertito. “L’arabo così come altre lingue sono la ricchezza dei nostri figli, delle loro famiglie – ha proseguito l’inquilino dell’Eliseo – pertanto nella nostra Repubblica dobbiamo saperle riconoscere, farle vivere e valorizzarle”.
La nuova legge stabilirà anche l’obbligo di “neutralità religiosa” per tutti i dipendenti pubblici, anche per chi lavora in società delegate dallo Stato. Secondo alcuni analisti politici, la netta presa di posizione di Macron rientra anche in una strategia pre-elettorale in vista delle presidenziali del 2022 per cercare di guadagnare consensi a destra e non lasciare l’esclusiva di una tematica esplosiva alla leader di estrema destra, Marine Le Pen.