Farmaci ormonali gratis, Meluzzi: la cultura gender ha preso il potere

Per l’Arcigay è una «rivoluzione». Secondo la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, è «un bel passo in avanti nella direzione di una comunità più inclusiva». Le grida di giubilo arrivano a seguito della delibera della stessa giunta emiliana che sancisce la gratuità dei farmaci nelle terapie ormonali per la disforia di genere. L’epocale svolta, tuttavia, non è soltanto locale. Quasi in contemporanea, la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato la determina dell’AIFA che stabilisce la presa in carico dei suddetti farmaci ormonali da parte del Sistema Sanitario Nazionale. «È un atto di civiltà importante, un gesto di rispetto e di inclusione della regione Emilia-Romagna verso ogni persona e rappresenta un valore di cittadinanza fondamentale – ha commentato Marco Tonti, coordinatore di Arcigay Emilia-Romagna. Un segno di quella cultura civica e democratica che caratterizza la storia e i valori della nostra regione».

Una decisione così importante, che potrebbe segnare una svolta non solo giuridico-sanitaria ma culturale e pedagogica, è destinata a polarizzare l’opinione pubblica. Tra i contrari, si leva la voce dello psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi che, contattato da Pro Vita & Famiglia, ha messo in luce quello che, a suo avviso, è il grande inganno dei nuovi provvedimenti: un danno non solo per la salute di chi assume questi farmaci ma persino un attentato alla libertà delle persone.

Professor Meluzzi, sia la Regione Emilia-Romagna che l’Agenzia del Farmaco hanno sancito la gratuità dei farmaci nelle terapie ormonali per chi vuole cambiare sesso. Come valuta questa doppia svolta?

«La considero una cosa gravemente sbagliata, soprattutto laddove l’oggetto del trattamento siano dei minori. Le terapie applicate durante la pubertà, quando l’identità è in fase di costruzione, rappresentano un’interferenza gravissima non soltanto nei principi della legge naturale o di una vita armoniosa (mi riferisco alla corrispondenza lineare tra corpo e anima) ma anche una gravissima lesione della libertà. In tal modo si impedisce al minore di poter ricercare serenamente la propria verità, imponendo una verità farmacologica, eterodiretta, secondo una concezione biopolitica da sciagurati».

Farmaci ormonali gratis, proprio in un momento in cui il paese è in piena emergenza Covid. Non è peculiare?

«Viviamo in una dittatura bio-psico-politico-epidemiologica, in cui la negazione della verità, accompagnata dalla negazione della libertà, dà luogo a una combinazione veramente infernale. L’obiettivo è quello di creare un distanziamento sociale, fisico, umano, una virtualizzazione della condizione umana. Una dimensione che confonde i videogiochi con la realtà, che ti porta ad avere bambini che si buttano dall’undicesimo piano dalla finestra, a seguire l’uomo nero col cappuccio o ad adulti che uccidono due vite sulla base di un delirio».

Distanziamento per tutti ma, seguendo la logica dell’AIFA e della Regione Emilia-Romagna, non per chi ha inclinazioni lgbt…

«Anche questo è un prodotto della cultura gender, una cultura che ha preso il potere, è la dittatura di una minoranza sulla maggioranza, che confonde i desideri con i diritti. In fondo ormai la conosciamo bene, ce l’hanno imposta. Nelle cose di questo mondo, la partita è ormai perduta, non ci resta che accettare di diventare il piccolo “resto d’Israele” che custodirà la verità».

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