“Stiamo facendo una campagna di pressione e informazione a tutte le persone su quello che sta accadendo: tutte le navi sono di fatto bloccate dal governo italiano”. Così all’Adnkronos Luca Casarini, capo missione a bordo della nave di soccorso italiana Mare Jonio, commenta il fermo da parte della Guardia costiera che ha bloccato la stessa imbarcazione nel porto di Pozzallo.
“Non vogliamo scaricare le responsabilità sulle singole capitanerie – spiega Casarini – ma dipendono tutte dal ministero dei Trasporti e da quello dell’Interno, quindi questa è proprio una volontà governativa. Nonostante le belle parole e i proclami, siamo tornati nella situazione in cui tutte navi del soccorso in mare organizzate dalla società civile sono sotto blocco. Utilizzando non il decreto sicurezza di Salvini, ma una sequela infinita di pretestuose motivazioni amministrative”.
“Io ricordo che tutte le navi civili europee esistono – prosegue – perché ci sono gravissime mancanze del governo sul soccorso in mare e il Mediterraneo è la frontiera più pericolosa al mondo con decine di migliaia di morti. Per questi motivi si è sviluppata la risposta dal basso, con la società civile, con il monitoraggio e il soccorso che hanno salvato migliaia di donne uomini e bambini. Il governo ora deve decidere da che parte stare, se vuole continuare nel lavoro sporco, folle, che caratterizzava il governo Salvini o se vuole cambiare. Ma se decide di farlo deve rispettare le convenzioni e la Costituzione italiana. E smetterla di boicottare chi salva vite in mare”. ADNKRONOS