dal blog di Marco Tosatti – – Pezzo Grosso ha riflettuto sul caso Becciu, ha letto quello che ne scrivono i giornali mainstream, in particolare Repubblica, e ne ha tratto delle conclusioni di una logica inappuntabile. Il caso Becciu è il tipico trucco per confondere la prospettiva. Becciu è il classico dito guardato invece di mirare a ciò che il dito indica.
Cari lettori non è importante capire se Becciu faceva gli affari suoi o no. Se altri fanno lo stesso, se ci sono tanti o pochi ladri di polli in curia vaticana. Potrebbe esser più importante invece capire perché Repubblica in questa occasione enfatizza la solitudine di Bergoglio, incompreso, ostacolato, tradito da tutti (dai cardinali dei dubia a Viganò e ora da Becciu, dal fedele Becciu), un Bergoglio paragonato a Cristo che scaccia i mercanti dal tempio e per questo viene crocefisso. Forse perché Repubblica sa, o ha capito, dove sta arrivando Bergoglio e farà di tutto per aiutarlo e sostenerlo.
Ma non pensiamo alla rivoluzione teologica annunciata e scontata ormai. Pensiamo ad una spiegazione più semplice e collegata proprio direttamente al caso Becciu, che ognuno cerca di spiegare in più modi secondo la soffiata originale che ha ottenuto o l’intuito che produce maggior effetto scoop.
Tutte fantasie…Riflettiamo sui fatti, sul “reale” tanto amato da Bergoglio. Domandiamoci quale è il vero risultato di questo ultimo clamoroso fatto scandalistico?. Non è un ulteriore crollo della fiducia nella Chiesa? Il risultato vero non è la crescita dello sdegno per come son gestite le finanze vaticane, l’8per mille, l’Obolo di San Pietro, i contributi a Caritas, le offerte alla chiesa?
E la riflessione successiva che provoca questo sdegno non è forse di interrompere le donazioni all’8 permille, i contributi le offerte e le donazioni, visto che potrebbero finire anche a finanziare la Birra Pollicino della famiglia Becciu?
Ecco che finalmente appare sempre più chiaro l’obiettivo dello scandalo Becciu e quello strategico di questo pontificato: portar la Chiesa in “sacro default”. La chiesa fallita finanziariamente chiude i battenti, non può più fare evangelizzazione, viene assorbita dall’Unesco.
Riuscire a realizzare il “sacro default” rapidizza molto di più la fine delle Chiesa di quanto si possa fare con teologie progressiste varie, con apostasie, scismi, eresie di ogni genere.
Il messaggio che ho interpretato dalla cacciata umiliante di un fedele servitore di Bergoglio, quale Becciu, è quello del sacrificio necessario per chiudere i battenti con un “sacro default”.
Becciu è il dito, il default è la prospettiva strategica.
Poiché il raggiungimento dell’obiettivo strategico tardava un po’ e gli “azionisti” erano stanchi di aspettare, si è sacrificato un agnello, un agnello sardo: Angelo Becciu.
Pezzo Grosso