Ingresso in Italia per 300 richiedenti asilo provenienti dall’isola di Lesbo dove alcuni giorni fa un incendio (appiccato dai migranti, ndr) ha semidistrutto il campo profughi di Moria. L’arrivo dei migranti sarà possibile grazie al corridoio umanitario organizzato da ministero dell’Interno e Comunità di Sant’Egidio, che hanno siglato un accordo al Viminale sottoscritto dal capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione Michele di Bari, su indicazione del ministro Luciana Lamorgese, e dal presidente della Comunità, Marco Impagliazzo.
L’intesa ha come suoi pilastri l’accoglienza e l’integrazione e intende favorire l’arrivo, in modo legale e in condizioni di sicurezza, di richiedenti protezione internazionale, con particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili per i quali risulta necessario ed urgente un percorso di inclusione e stabilizzazione sociale, culturale e linguistica. Il progetto, che avrà la durata di 18 mesi, darà priorità al trasferimento di famiglie e alcuni minori non accompagnati.
Nel commentare la firma dell’intesa, il capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione Michele di Bari ha sottolineato che «l’accordo sottoscritto oggi rappresenta un percorso collaborativo con la Comunità di Sant’Egidio e altre realtà simili per fornire una risposta efficace al grave incendio che si è verificato in Grecia.
D’altronde l’esperienza ormai consolidata in questo settore dell’accoglienza con ben due altri protocolli certifica, ha evidenziato il capo dipartimento, la validità delle iniziative assunte. Il protocollo odierno, ha proseguito di Bari, coinvolge circa 300 persone e rappresenta una sfida che noi siamo pronti ad affrontare.
Il dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione, ha assicurato il prefetto, nella consueta disponibilità e collaborazione, può senz’altro partire, anche insieme ad altri attori coinvolti o similari, per tutelare i cittadini vulnerabili».