Cina: critica gestione della pandemia, condannato a 18 anni per corruzione

ROMA, 22 SET – Un tribunale di Pechino ha condannato a 18 anni di reclusione, con l’accusa di corruzione, un ex magnate immobiliare cinese che aveva criticato la gestione della pandemia da coronavirus da parte del presidente Xi Jinping. Secondo quanto riportano i media internazionali, l’ex magnate – Ren Zhiqiang – dovrà pagare anche una multa di 4,2 milioni di yuan (circa 527mila euro).

La Corte ha riconosciuto Ren “colpevole di corruzione, concussione e appropriazione indebita di fondi pubblici”, riporta il quotidiano statale Global Times. L’uomo era scomparso lo scorso marzo poco dopo avere scritto un articolo critico sulla gestione della pandemia nel Paese e ache se l’articolo non nominava mai Xi, molti a Pechino erano convinti che l’obiettivo di Ren fosse proprio il presidente.

Secondo il tribunale, Ren ha accettato tangenti per 1,25 milioni di yuan e si è appropriato indebitamente di circa 50 milioni di yuan. Il governo cinese viene spesso accusato da gruppi di attivisti di usare l’arma della corruzione contro i suoi critici per reprimere il dissenso. (ANSA).