Un tribunale della città pakistana di Lahore ha condannato a morte un cristiano per “blasfemia” lo scorso 8 settembre. A renderlo noto è stato il suo avvocato. Asif Pervaiz, 37 anni, si trova in custodia dal 2013, quando fu accusato di aver inviato messaggi “blasfemi” a un ex supervisore al lavoro, ha detto ad Al Jazeera l’avvocato Saif-ul-Malook. Il tribunale ha respinto la sua testimonianza in cui ha negato le accuse e lo ha condannato a morte. “Il denunciante era un supervisore in una fabbrica di calze in cui Asif lavorava”, ha detto Malook.
“L’imputato ha negato le accuse e ha detto che quest’uomo stava cercando di convincerlo a convertirsi all’Islam”. Parlando in sua difesa all’inizio del processo, Pervaiz ha affermato che il supervisore lo ha affrontato dopo aver lasciato il lavoro in fabbrica e quando si è rifiutato di convertirsi è stato accusato di aver inviato i messaggi contestati. Muhammad Saeed Khokher, il denunciante, ha negato di aver cercato di convertire Parvaiz, secondo il suo avvocato, Ghulam Mustafa Chaudhry. affaritaliani.it