La polizia antisommossa sull’isola greca di Lesbo ha risposto con gas lacrimogeni al lancio di pietre da parte di alcuni migranti, che in una manifestazione hanno chiesto una nuova sistemazione, dopo gli incendi (appiccati dagli stessi “migranti”, ndr) che hanno devastato il maxi campo di Moria. Centinaia di migranti hanno protestato, dopo aver trascorso quattro notti all’aperto, mentre la tensione sull’isola cresce.
Più di 11 mila persone, compresi bambini, non hanno un posto coperto dove dormire. “Le famiglie saranno una priorità, ci saranno tende per sei persone. Il processo di ricollocazione inizia oggi”, ha detto il portavoce del ministero greco dell’Immigrazione, Alexandros Ragava. (agi.it)
L’incendio che ha distrutto il campo profughi di Moria, sull’isola di Lesbo, è stato appiccato da un gruppo di “richiedenti asilo”. Lo hanno riferito le autorità greche. Per l’agenzia greca ANA, le fiamme sono divampate dopo che alcuni dei migranti si sono rifiutati di andare in isolamento dopo che 35 persone sono risultate positive al coronavirus.