“Guai pensare che usiamo i 200 miliardi per ridurre le tasse, sarebbe davvero un messaggio sbagliato”, ha detto il Commissario europeo per l’economia, Paolo Gentiloni, rispondendo alle domande dei parlamentari delle commissioni riunite Bilancio e Politiche dell’Unione europea di Camera e Senato.
Nel mettere a punto il programma di riforme che permetterà l’accesso alle risorse dei Recovery Fund non si tratta di compilare una “raccolta di esigenze ma del coraggio di guidare questa ripresa e ricostruzione perché o lo facciamo oggi o sarà difficile in altre occasioni. Questa è la grande responsabilità del governo e del parlamento e sono fiducioso che l’Italia ha tutte capacita e potenzialità per essere all’altezza di questa sfida”, ha detto ancora Gentiloni.
La Commissione Ue – ha sottolineato Gerntiloni – chiede che il governo nel compilare il proprio programma di riforme indichi le proprie scelte nel quadro delle priorità, ma non vari un “catalogo di di spese”. Oggi le risorse e lo spazio di bilancio per affrontare i problemi “ci sono, se non le usiamo oggi il rischio è che non lo facciamo più e questo vale soprattutto per l’Italia, sia per i problemi di bassa crescita sia per l’elevato livello del debito, problema che non scomparirà nel tempo”.
“Ci aspettiamo per la meta di ottobre delle bozze che consentano il confronto necessario. La presentazione finale dei piani è prevista per l’inizio del prossimo anno, è una scadenza, ma incoraggiamo a presentarli in forma definitiva anche prima”. Gentiloni ha assicurato comunque che “i Piani nazionali non saranno redatti a Bruxelles né imposti da Bruxelles, ma proposti dai 27 paesi”. A suo parere comunque “è molto chiaro che la commissione non è un intermediario finanziario per trasferire risorse a scatola chiusa ai paesi ma ha l’obbligo di verificare che i piani siano in linea con le priorità comuni” e con quelle specifiche per i diversi paesi. ansa