Taglio parlamentari, Orfini: ”Pd voti No”

“Tra 20 giorni si vota un referendum. Non su una materia minore, ma sulla Costituzione. Il Pd non ha ancora una posizione ufficiale. La direzione per assumerla è stata convocata per il 7 settembre, 14 giorni prima del voto. Ovviamente il referendum è fissato da mesi, la campagna elettorale è in corso, ma noi non abbiamo trovato il tempo per discuterne”. Lo scrive Matteo Orfini su Facebook.

“Dettaglio tecnico: la direzione non si fa in presenza, quindi non ci sarebbe stato alcun problema a convocarla anche in agosto. Ma tant’è. Si è voluto attendere che la commissione Affari Costituzionali incardinasse alla camera la nuova legge elettorale. Un passaggio puramente formale che nulla garantisce sull’approvazione di quella legge né in aula alla Camera né tantomeno al Senato. Ma c’è di più: oggi in una lettera a Repubblica il segretario del Pd spiega che si deve assolutamente votare Sì, sennò cade il governo”.

“Tralasciamo l’argomento curioso e piuttosto infondato. Tralasciamo anche l’idea che si possa sacrificare la Costituzione alla stabilità di un governo. Tralasciamo le obiezioni di merito. Ma a questo punto mi chiedo a cosa serva fare una direzione se la posizione del Pd è stata già solennemente annunciata dal nostro segretario. Già era surreale la scelta di convocarla così tardi, ma adesso è tutto davvero farsesco”.

“Eppure, nonostante tutto, una cosa importante e condivisibile Zingaretti la dice: oggi per battere la destra alle regionali l’unico modo è votare il Pd e i suoi candidati. E ha perfettamente ragione”, continua Orfini.

“Per questo siamo tutti impegnati nella campagna elettorale delle sei regioni che votano e nei tanti comuni. Sfide difficili e complicate, che hanno bisogno del massimo impegno unitario. Proprio per questo siamo convinti che serva un Pd più forte e autonomo. Un Pd che non abbia paura di combattere per i propri valori e le proprie idee. E di sfidare a viso aperto l’antipolitica”.

“Proprio per questo serve un Pd che a quel referendum voti No, come molti suoi militanti ed elettori già stanno facendo. Perché non è con la furbizia e la subalternità che si vince, ma con il coraggio delle proprie idee e la voglia di combattere anche le battaglie più difficili”.