Un supporter di Donald Trump è stato ucciso con due colpi di pistola in mezzo a una strada a Portland. La città dell’Oregon, da tre mesi teatro di proteste con la scusa della morte di George Floyd, ha visto nella giornata di sabato l’arrivo di una carovana di 600 auto guidate da supporter dell’attuale presidente.
Dopo vari scontri tra manifestanti e “Trumper”, l’apice della violenza è stato raggiunto quando un uomo ha sparato per due volte a un bianco che indossava il cappellino con il logo dei Patriot Prayer, un gruppo di estrema destra. La vittima è stata subito soccorsa, ma non è bastato il tempestivo intervento dei medici per salvargli la vita. La dinamica della sparatoria non è chiara, il dipartimento di polizia di Portland non ha ancora comunicato una versione ufficiale dell’accaduto. (video corriere)
In merito alle violenze dei presunti antirazzisti e antifa, ieri Trmp ha detto: “Non sono manifestanti. Sono anarchici, agitatori, rivoltosi, saccheggiatori”.
I manifestanti, ha sostenuto il presidente, “non hanno nulla a che vedere con George Floyd. Non sanno neanche chi sia”. Poi nuove critiche a Joe Biden, considerato un “fantoccio”. “Credo – ha detto Trump – di avere l’onore di presentarmi contro il peggior candidato del partito democratico”. Poi l’invito agli elettori a votare per lui “per salvare la democrazia”