La vita dei popoli in mano al nazismo planetario dell’usurocrazia

Ci saranno pure un sacco di buone ragioni per volere la proprietà della moneta in mano ai politici e almeno altrettante in mano ai banchieri.
Perciò la realtà va guardata da una diversa angolazione se si vuole smettere di girare in tondo come un cane che si morde la coda.
Se l’intera umanità sta vivendo la condizione eccezionale e drammatica di un attacco pandemico, è più giusto che gestiscano la moneta gli speculatori della finanza o gli stessi popoli sovrani attraverso i loro rappresentanti liberamente eletti?

Come fa la classe politica a governare un popolo che è alla disperata ricerca di medicine salvavita, se invece del farmacista da cui reperirle, può indicargli solo il banchiere o il cravattaro a cui chiedere un prestito o la corda per impiccarsi, se non ha niente da farsi ipotecare?
Chi non ha la certezza di vivere (ed è questa la condizione del singolo o dell’intera umanità sotto attacco pandemico) come garantisce la restituzione di un mutuo?

Capite bene che non c’è una sola buona ragione per cui la sovranità monetaria e la speculazione finanziaria che giustamente è esercitata dai banchieri in condizioni normali, prosegua anche nelle condizioni eccezionali e tragiche di una imprevedibile ed ingovernabile pandemia, carestia, calamità, guerra.

Chi non ha previsto che in questi casi eccezionali la proprietà del denaro possa, anzi debba tornare ai popoli, per proteggerli da speculazioni vampiresche quando il problema e tentare di salvare anche solo una vita in più, ha esposto la borsa e la vita dei popoli alla criminale speculazione, al nazismo planetario della usurocrazia.

Franco Luceri