“Due messaggi devono essere estremamente chiari. Il primo: a Roma il problema non è Virginia Raggi ma i 5 Stelle e chi propone accordi strutturali con loro per le comunali non potrà ricevere il nostro sostegno. Il secondo è questo: se il Pd pensa per Roma di adottare il metodo del confronto come in Toscana, noi ci siamo. Ma se pensa di usare quello Puglia, con Emiliano da prendere o lasciare, o, peggio ancora, quello Liguria con la scelta di Ferruccio Sansa insieme ai 5Stelle, allora Italia Viva andrà per conto suo. E a Roma non siamo di certo irrilevanti”. Lo afferma il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti in un’intervista al quotidiano ‘Il Tempo’.
“Non è che nel 2016 fosse diverso. E l’alleanza con i 5 Stelle non è certo delle ultime giornate. Io ero candidato sindaco e correvo contro la Raggi e intanto D’Alema raccoglieva i curricula per la composizione della Giunta grillina – sottolinea Giachetti – Qui il problema non è Virginia Raggi in sé. In questi cinque anni mica ha governato da Marte. Lei è il frutto di un blocco di potere. Chi oggi dice sì ai 5 Stelle ma no alla Raggi, sta prendendo in giro gli elettori”.
“Io credo che Carlo Calenda sarebbe perfetto: capacità ed esperienza di governo, sensibilità istituzionale, proveniente dal mondo delle imprese lui sarebbe il perfetto sindaco di Roma. Attenzione: il prossimo sindaco dovrà gestire il Giubileo del 2025 – conclude Giachetti – Calenda ha un carattere forte, ma è quello che serve a Roma. E sì, sarebbe spettato alla Raggi avviare i lavori per il Giubileo. Noi iniziammo nel 1993 a lavorare per quello del 2000, aprendo i cantieri fra il 1996 e il 1997”.