Covid, migranti positivi: così le autorità truccano i dati

Alberto Giorgi – […] Le nostre istituzioni, impegnate ad aggiornare quotidianamente la conta dei contagi nel Belpaese – ieri i positivi sono arrivati a quota 953 –, classificano tra i casi positivi dovuti agli sbarchi solamente quelle persone che effettuano l’esame del tampone appena sbarcati. Come detto, un buon numero di immigrati riesce a sviare ai controlli e quindi, anche se positivi al coronavirus, sparisce nel nulla e, ovviamente, non va ad aggiungersi al numero (già) alto dei contagi. I migranti positivi al Covid-19 sono ancora di più, dal momento che si sono verificati (e continuano a esserci) diversi sbarchi “fantasma” di decine di persone che riescono così a sfuggire a qualsiasi controllo, facendo perdere immediatamente le proprie tracce.

Insomma, la percentuale dei positivi da sbarco viene decisamente sottostimata. E lo è anche per un’altra ragione spiegata da La Verità, che è la seguente: se un immigrato, appena messo piede sul territorio italiano, viene trovato positivo al Sars-Cov-2, non viene classificato come “positivo da sbarco”, bensì come “straniero residente o arrivato recentemente”. E così, come per magia, sparisce dalla percentuale dei positivi da sbarco. Ecco spiegato il “trucchetto” delle nostre autorità che va a nascondere i veri numeri.

Siamo dunque al paradosso: un migrante appena sbarcato in un porto della Sicilia, se risulta positivo, non viene fatto rientrare nella percentuale dei contagi da sbarco, ma come “straniero residente o in transito”. E pensare che appena una manciata di giorni fa il presidente del Consiglio superiore di sanità – nonché membro del Comitato tecnico scientifico che da mesi sta coadiuvando il governo nella gestione della crisi sanitaria – assicurava una realtà ben diversa.

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