Immigrazione, Meluzzi: presidenti di Regione devono difendere popolazioni e territori

Il Prof. Meluzzi commenta il dibattito surreale scaturito in questi giorni tra il governatore della Sicila e il Viminale, istituzione completamente inerte davanti ad un’immigrazione incontrollata e immotivata, che sta anzi ufficializzando l’invasione totale dell’Italia, senza opporre alcuna resistenza.

Carissimi amici di “Fatti e Disfatti”, intorno alla vicenda del presidente Musumeci e della sua pervicace, sacrosanta e giusta volontà di liberare la Sicilia da un sistema di hotspot che sono soprattutto dei campi di concentramento dai quali si esce in qualsiasi condizione virologica, a prescindere da ogni controllo, si sta sviluppando un dibattito surrealista. Da una parte un Viminale impotente, irresponsabile, latitante che sta consentendo e ufficializzando l’invasione totale dell’Italia senza nessuna linea di resistenza – non dico il blocco navale – ma neppure il tentativo di riportare in Tunisia coloro che ingiustificatamente e immeritatamente ne escono per venire a invadere l’Italia, soprattutto per spacciare.

E’ chiaro che tutto questo impone oggi alla regione siciliana, anche nei suoi statuti speciali, una necessità e una linea di resistenza e di autodifesa. Se tutti i presidenti delle regioni cominceranno ad realizzare una sorta di obiezione di coscienza e a difendere le loro popolazioni ed i loro territori, forse ci sarà una speranza, ma siamo in un ambiente grandemente imbarbarito. Viene considerato civiltà ciò che non lo è, come presentare in grandi immagini di pubblicità bambine discinte e in atteggiamenti provocatori. Non si difende nessun elemento di sopravvivenza della nostra cultura e della nostra realtà e si confonde il basso con l’alto, il bianco col nero, il diritto con il rovescio.

C’è qualcosa di veramente luciferino in tutto ciò che sta accadendo, compreso in questa migrazione che Bergoglio ha definito essere non un’invasione incontrollata e speculativa, ma qualche cosa della quale dovremo vergognarci. Non so veramente chi dovrebbe vergognarsi, a questo punto. E lo dico con spirito cristiano e fraterno anche verso di lui.