Meluzzi ricorda Francesco Cossiga

Il prof. Alessandro Meluzzi ricorda il suo amico e maestro Francesco Cossiga.

Ultimo tra tutti per importanza e per ruolo, voglio ricordare anch’io un uomo che mi è stato maestro di vita per molte cose: Francesco Cossiga. Fu uno dei fondatori dell’Unione democratica per la Repubblica, vicepresidente vicario del gruppo parlamentare, fatto insieme a quello di Dini, di cui era presidente Ombretta Fumagalli.

Francesco Cossiga fu un uomo straordinario, interpretò mezzo secolo di storia del dopoguerra e quel racconto drammatico, che la figlia fa sul suo attribuirsi la colpa della morte di Moro, è legato all’essere stato fra quegli uomini che, come Giulio Andreotti, come Palmiro Togliatti, Nenni, Craxi, hanno evitato che la guerra civile, in un mondo diviso in blocchi, diventasse una guerra cruenta.

Cossiga era un grande maestro di diritto, di civiltà, di umanità, colui che è anche la salvezza della mia famiglia e dei miei affetti più cari. Era un uomo saggio, sapiente, che sapeva di dover interpretare un ruolo diffcile e talvolta doloroso, come nel caso di Moro. E il dovere, come dire, è spesso subire decisioni da cui dipendeva la pace, o la presunta pace, che quella del caso Moro è una sua espressione compiuta.

Io credo che le forze che uccisero Moro, che ne vollero la distruzione, ne vollero l’annichilazione, sono le stesse che oggi governano delle élite che reprimono la democrazia, l’autogoverno, la sovranità dei popoli; che vogliono che i pochi comandino sui tanti, che vogliono che il potere si concentri con un verticismo che lui conosceva bene, e al quale sapeva di dover essere un attento osservatore, pur preservando e difendendo sempre la libertà e la dignità dell’Italia, per quanto era possibile.

Ricordiamolo sempre come un grande maestro di vita e quindi, caro Francesco Cossiga, mi sei stato amico e maestro per molti anni ed oggi ti ricordo con tanto affetto.