Decine di giovani con il volto coperto hanno iniziato a scagliare sassi contro la polizia in tenuta antisommossa nella zona del Parlamento a Beirut. Gli agenti stanno rispondendo con il lancio di lacrimogeni.
(Adnkronos) ”Il governo libanese del premier Hassan Diab ha rassegnato le sue dimissioni”. Lo ha annunciato il ministro della Salute Hamad Hasan ai giornalisti al termine di una riunione dell’esecutivo al Gran Serraglio. L’esecutivo è da giorni sotto forti pressioni dopo le esplosioni che hanno sconvolto Beirut. L’esecutivo ha perso pezzi di ora in ora. Diversi i ministri che negli ultimi giorni si sono dimessi: delle Finanze Ghazi Wazni, della Giustizia Marie-Claude Najm. Hanno lasciato anche i titolari dell’Informazione, Manal Abdel Samad, e dell’Ambiente, Demianos Qattar.
E’ un appello a ”dimettersi tutti”, perché questo governo ”non è stato in grado di fare nulla se non nascondere la negligenza”, aveva dichiarato Manal Abdel Samad, la prima rappresentante del governo di Beirut a rinunciare sabato al suo incarico. ”La bomba atomica che ci è esplosa a causa della corruzione, della negligenza e della cospirazione deve far sì che nessuno resti seduto sulla sua poltrona”, ha dichiarato citata dall’emittente Mtv.
‘‘Chiedo ai miei amici deputati di dimettersi perché la loro presenza è diventata un fardello per il popolo libanese’‘, ha aggiunto. Dimettersi oggi significa “sottrarsi alle proprie responsabilità”, aveva dichiarato dal canto suo il ministro dell’Interno libanese, Mohammad Fahmi. “Inizialmente, subito dopo l’esplosione (nel porto di Beirut, ndr), ero favorevole alle dimissioni del governo perché mi sembrava logico. Ma oggi che siamo sotto pressione dimettersi significherebbe sottrarsi alle proprie responsabilità. È vergognoso fuggire davanti alle proprie responsabilità”, ha detto Fahmi all’emittente ‘Lbci’.
Intanto la commissione d’inchiesta creata dopo l’esplosione avrebbe concluso il suo primo rapporto e lo avrebbe consegnato al governo libanese. Il giornale al-Joumhouria scrive della consegna del rapporto della commissione al segretario generale del consiglio dei ministri, mentre si attende la riunione del governo. Il documento, secondo il quotidiano, verrà esaminato durante una riunione al palazzo presidenziale. Due giorni dopo l’esplosione che ha spazzato via una parte di Beirut, ai microfoni di Europe 1 il neo ministro degli Esteri, Charbel Wehbé, confermava che alla commissione erano stati concessi “quattro giorni al massimo per consegnare un rapporto dettagliato sulle responsabilità”.