Di Silvana De Mari – – Siamo stati distratti a guardare una pandemia che ha fatto nel mondo meno morti della malaria, di cui non importa un fico a nessuno. Qualcuno ha vietato di celebrare Messe in chiese prive di zanzariere?
Siamo stati distratti a guardare una pandemia che in Italia ha causato meno morti di quelli causati dalle infezioni antibiotico resistenti. Per inciso, portare la mascherina favorisce le infezioni. Non tutte le persone che portano una mascherina sviluppano una faringite o una sinusite, esattamente come non tutte le persone che fumano sviluppano un cancro del polmone, quindi lo zuzzerellone che ci dice che lui (o lei) porta la mascherina per ore e sta benissimo, lo mettiamo insieme agli zuzzerelloni che per anni ci hanno detto che loro fumavano e stavano benissimo, collaborando con un potere corrotto dalle lobbies del tabacco, a ritardare di almeno trenta anni la presa di coscienza sui danni del fumo.
Il meccanismo che causa patologia da mascherina è dovuto al fatto che la mascherina trattiene le goccioline espirate, fatte quindi di acqua, virus e batteri. Questo è molto cortese per il mondo, e sarebbe tollerabile se la mascherina fosse cambiata in continuazione, come in effetti succede spesso in sala operatoria. Se resta lì, ora dopo ora, diventa una micidiale incubatrice deliziosamente umida, ma anche deliziosamente areata, per virus e batteri, che ingrassano, ingrossano e moltiplicano il loro numero fino a essere una carica batterica o virale in grado di generare patologia, così che poi, inalati, causino faringite e sinusite.
Sono un ex chirurgo. Ai tempi in cui entravo in sala operatoria avevo una media di 5 sinusiti l’anno. Adesso che sono di trenta anni più vecchia non ne ho più. La mascherina aumenterà faringiti e sinusiti, quindi aumenterà le infezioni, quindi aumenterà l’uso di antibiotici, quindi aumenterà il quantitativo di infezioni antibiotico resistenti potenzialmente mortali. Un rischio che vale la pena di correre se abbiamo di fronte un pericolo mortale, come l’ebola o come è stato il (mal curato) virus covid a febbraio e marzo, dove invece le mascherine ci volevano, magari in numero sufficiente da poter essere cambiate spesso. C’è un conto costi/benefici che non è stato fatto e che è disastroso.
La gestione dell’epidemia Covid 19 ha creato un terrorismo sanitario che secondo il filosofo francese Michel Onfray nel bel libro Théorie de la dictature, (Teoria della dittatura, Ponte delle grazie), ha permesso un gigantesco esperimento di ingegneria sociale dove il governo italiano sgomita per i primi posti.
Tutto questo ha tre scopi: rendere una fetta della popolazione terrorizzata, quindi desiderosa di vedere la libertà diminuita nella speranza di guadagnare sicurezza, anche a costo della distruzione economica della nazione, che quindi diventa una bella cosa, un meraviglioso gesto di affetto del tirannello di turno che con la paura ha azzerato i diritti costituzionali.
Secondo: rendere malleabile la fetta della popolazione scettica ma non eroica, così da spingerla a sacrificare la libertà per evitare la disapprovazione sociale, e, soprattutto,
terzo, mettere a fuoco i dissidenti, isolarli, schedarli, anche incarcerarli in carcere o mediante TSO; dopo averli resi privi di credibilità.
La gogna mediatica che si è scatenata contro il cantante Bocelli è una prova certa di un’abdicazione assoluta di un popolo al concetto di dignità, di libertà, di diritto alla verità.
Distratti dall’epidemia, non ci siamo accorti che è stata approvata alla camera la Commissione d’inchiesta contro le fake news. Sarà composta da una ventina tra deputati e senatori e avrà 18 mesi di tempo per mettere insieme la macchina giudiziaria schiacciasassi per combattere il fenomeno della disinformazione, , e dell’odio on line. In linguaggio sovietico la disinformazione si chiama disinformazia
L’odio è una normale emozione umana. Sono un’esperta in quanto ne sono sommersa. Questa mattina ho già ricevuto la solita mail con l’invito a suicidarmi, se non la ricevo mi preoccupo: vuoi vedere che non mi funziona la mail? L’odio, ma anche la banale disapprovazione, è un problema tragico per gli isterici. A chi non è isterico non potrebbe importargliene di meno di essere odiato, in effetti, è il mio caso, potrebbe anche divertircisi molto. Squisitamente isterico è il meccanismo mentale della legge del tutto o nulla, o mi ami alla follia oppure mi odi, che equipara la disapprovazione alle persecuzioni fisiche.
Con la ridicola parola omofobia si indica lo sterminio di persone a comportamento omoerotico da parte di Che Guevara, portati a morire in condizioni disumane, insieme a sacerdoti cattolici e dissidenti, in campi di sterminio chiamati tostadores, tostapane, e l’affermazione che l’omoerotismo non è genetico, quindi è indotto, e che è reversibile e dato che moltiplica patologie proctologiche, faringee e sessualmente trasmissibili, non sarebbe una brutta cosa che qualcuno cambi.
La strenua guerra alle fake news, è una guerra dittatoriale. Le dittature sanno cosa è vero e cosa è falso. In democrazia vale il diritto alla parola, anche perché non sempre si sa prima cosa è vero e cosa è falso. Un grande numero di medici è stato denunciato e ha perso le cause per aver affermato che il fumo di tabacco è sempre nocivo. All’inizio è stata considerata un fake news. Che Epstein facesse cose strane con bambi sulla sua isola con i vip del mando è stato smentito per anni.
Nessuno sa dove è la verità, quindi la verità salta fuori da sola dove la parola è libera. Dove un’apposita commissione stabilisce cosa è vero e cosa è falso la verità muore insieme alla libertà, sua sorellina gemella, nessuna delle due può vivere senza l’altra. La verità vi renderà liberi. Grazie al terrorismo e alla paura si tollerano leggi liberticide e una volta defunta la libertà, ci vorranno lacrime e sangue, tante lacrime e tanto sangue per conquistarla di nuovo.
Prioritaria la guerra alla disinformatia sul Covid-19 che ha già così che sia valida solo la informazione con bollino statale. Altrimenti , appunto, è disinformatia. Già prima della commissione face book e you tube si sono adoperati con eroismo a oscurare e zittire i dissidenti.
Il secondo campo dove è fondamentale combattere la disinformatia e l’odio sono le bizzarre informazioni che qualche irresponsabile continua a dare sul fatto che quelli che sbarcano arrivando dalla Tunisia non scappano da nessuna guerra e che la maggioranza delle donne e delle ragazzine, circa l’80% che arrivano dalla Nigeria, sono destinate alla più brutale prostituzione, e che tutti quelli che le portano e le “accolgono” sono corresponsabili del loro scempio.
Il terzo campo dove la disinformatia sarà punita fino a 4 anni di galera, è il comportamento omoerotico, e nel dubbio che questo non bastasse, arriva il DDL Zan Scalfarotto. Poi c’è lo spinoso problema dell’odiosa islamofobia, e lì il bavaglio ce lo aveva già messo la legge Mancini, ma si può sempre migliorare.
La prima cosa da dire è che, se non lasceremo ai nostri figli in eredità la stessa libertà che abbiamo ricevuto dai nostri padri, saremo degli indegni.
La seconda è che, se la forza di una catena è data dal suo anello più debole, la forza di un popolo è data dal suo anello più forte. Fino a che qualcuno continua a battersi, quel popolo non è vinto.
Ricominceremo a scambiarci foglietti scritti a mano, negli angoli bui, e poi, improvvisamente, come sempre succede nella storia, la libertà ricomincerà a zampillare.