La rubrica quotidiana del prof. Alessandro Meluzzi. Oggi si parla di Cultura e Identità, ovvero di ritrovare nella forza del proprio essere, nella forza del proprio pensiero, la dimensione e la vera motivazione ad essere liberi e forti.
“Buongiorno. Questa sera ad Anagni, in piazza Innocenzo III, in questa splendida città di impianto medievale, tanto ricca di storia, di tradizione e di cultura, insieme al presidente del convegno organizzatore ed anche editore, direttore editoriale del giornale ”Cultura e Identità”, insieme all’amico Diego Fusaro, avrò l’onore di aprire questo convegno di cultura e identità.
Cultura e Identità, due parole chiave per capire quali sono le radici e quindi lo sviluppo del presente, del passato e soprattutto il futuro della nostra nazione, del nostro Paese. Una cultura è una dimensione nella quale l’Italia, oggi più che mai, deve ritrovare non solo la propria identità, ma anche quel senso del futuro, che tutto, oggi, sembra voler aggredire.
Una frase molto inquietante di Jacques Attali, ormai del 2009, ebbe a dire che per affermare un nuovo ordine mondiale ed un governo distopico, centralizzato, globalista, che distrugge le tradizioni e le nazioni sarebbe servita una piccola epidemia. Il Covid forse è stato questo, una info-pandemia, servita soprattutto a domare spiriti ribelli e degenerare una situazione di psico-polizia, di cui tutti abbiamo sperimentato gli effetti e a generare una crisi che rende tutti più poveri, in maniera tale da essere più dominabili.
Ma cultura e identità vuol dire proprio questo, ritrovare nella forza del proprio essere, nella forza del proprio pensiero, la dimensione e la vera motivazione ad essere liberi e forti; una frase che ci piace molto e che ribadiremo anche questa sera ad Anagni, alle 9,30 in piazza Innocenzo III.”