di Fondazione Giorgio Perlasca
La “Grande Carestia” (Holodomor in ucraino significa “infliggere la morte mediante la fame”), organizzata intenzionalmente dal regime sovietico, colpì l’Ucraina negli anni 1932-1933. Secondo i dati dei ricercatori, le ragioni più colpite dalla carestia sono state: l’attuale regione di Poltava, la regione di Sumy, la regione di Kharkiv, la regione di Cherkasy, la regione di Kyiv, la regione di Zhytomyr, con il 52,8% delle vittime.
In realtà Holodomor si estese al tutto il Centro, Sud, Est e Nord dell’Ucraina. Tenuto conto che nel 1932 in Ucraina vivevano 32.680.00 persone, diverse fonti convergono nella valutazione delle vittime con una stima che va dai 4.5 ai 6 o 7 milioni. Il giornalista Paolo Rumiz parla di “almeno sei milioni di morti per fame nella sola Ucraina” e cioè “25mila al giorno”, “17 al minuto”, specificando poi che “un morto su tre era bambino o neonato”.
Andrej Gregorovich, ucrainista americano, parla della morte di 7 milioni di ucraini; cita la testimonianza dello stesso Stalin a Churchill secondo cui i morti in quattro anni di collettivizzazione sarebbero stati 10 milioni; afferma che “stime prudenti” ritengono che i morti siano stati circa 4,8 miliioni, mentre “molti studiosi riconosciuti” hanno stimato il numero dei morti oscillante dai 5 agli 8 milioni.
Nel Libro nero del comunismo Nicolas Werth parla di “oltre 6 milioni di vittime” (pag.147) e Giovanni Gozzini, nel volume dedicato alla mostra Gulag. Il sistema dei lager in URSS ricorda che “le stime più recenti e accurate condotte sulle fonti demografiche ufficiali valutano tra i 4 e i 6 milioni di morti il frutto di questo uso della carestia come strumento di normalizzazione della struttura di classe nelle campagne” (p. 49), rifacendosi alla ricerca di S.G.Wheatcroft e citando anche la documentazione raccolta da A. Graziosi in Lettere da Kharkov.
La carestia in Ucraina e nel Caucaso del Nord nei rapporti dei diplomatici italiani 1932-1933. Dal censimento del 1933 confrontato con quello del 1926 si evince che la popolazione dell’URSS, cresciuta del 15,7%, era invece calata in Ucraina del 9,9%. Gli archivi dell’epoca, accessibili solo da poco tempo, testimoniano lo sfruttamento intenzionale della carestia da parte del regime sovietico per colpire i contadini nel nuovo disegno di “ingegneria sociale” (cfr. G. Gozzini, Gulag. Il sistema dei lager in URSS, p. 49).
Tenendo segreta la verità, il potere sovietico voleva sfuggire alle proprie responsabilità. Oggi non rimangono dubbi che l’Holodomor sia stato un atto di genocidio, risultato delle decisioni politiche del regime totalitario di Stalin per schiacciare il popolo ucraino. Ultimamente l’Ucraina ha reso noti numerosi documenti tratti dagli archivi dell’ex KGB, i quali hanno rivelato gli obiettivi e i meccanismi operativi della politica che ha portato alla morte di milioni di ucraini. In diversi Paesi del mondo sono state svolte ricerche e sono stati pubblicati materiali di archivo in Gran Bretagna, Italia, Francia etc. Essi testimoniano che, nel caso dell’Ucraina e delle regioni limitrofe, la fame è stata provocata premeditatamente.