Sono andate nella chiesa della Maddalena a Parigi per candidarsi a posizioni di rilievo nella gerarchia cattolica: è la protesta di una decina di donne francesi contro la chiusura della Chiesa alla presenza femminile nel clero. Altri culti, dai cristiani protestanti fino ai musulmani, a varie latitudini hanno accettato la figura della donna che predica. La chiesa cattolica ancora no.
Anne Soupa è la presidente del Comité de la jupe, Comitato della gonna. Si è candidata al posto di arcivescovo di Lione: “Serve una riforma profonda”, dice, “non si può andare avanti così. Le nostre candidature fotografano questa esigenza. La chiesa cattolica non ha profittato dell’ondata di emancipazione degli anni Cinquanta e Sessanta, e oggi si trova in difficoltà, tanto più che il papato di Giovanni Paolo II è stato profondamente conservatore verso le donne”.
Hélène Pinchon, candidata alla nunziatura apostolica, cofondatrice del collettivo “Siamo tutti apostoli”, voleva essere prete già da ragazzina. Fu il curato della parrocchia a dirle che non poteva, perché era una bambina.”Ci sono donne rabbino e anche donne imam in Francia. Ma nel mondo cattolico, niente” ribadisce.”Pensiamo che sia il momento giusto. Ovunque nella società laica ci sono donne capo di Stato, capofamiglia, dirigenti d’azienda. Non è più possibile che nelle chiese, nelle moschee, nelle sinagoghe e nei templi le donne non abbiano accesso alla leadership”. ASKANEWS