Di Gerry Freda – La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha disposto che il 15 agosto non si festeggerà la festa dell’Assunzione al cielo della Vergine, bensì la “festa dei gatti”. Tale provvedimento sarebbe l’ultima mossa anticattolica della prima cittadina socialista, rieletta il 29 giugno per un secondo mandato all’Hotel de Ville. A denunciare la scelta dell’amministrazione comunale di sostituire la solennità mariana con una festa dedicata ai felini è stato il sito web Fdsouche.com, protagonista di numerose battaglie contro gli eccessi del politicamente corretto.
La pagina Internet citata ha infatti ultimamente segnalato che sul sito ufficiale del Comune, nel calendario delle aperture e chiusure estive, è apparso un annuncio secondo cui il 15 agosto i funzionari municipali non saranno al lavoro perché c’è la “fête des chats“, la giornata dei gatti appunto, e non perché ricorre la festa dell’Assunta.
La notizia della celebrazione pubblica del giorno dei felini al posto della solennità cristiana ha subito infiammato i social, con diversi internauti che hanno bersagliato di critiche la sindaca di sinistra. Uno dei commenti più duri, ad esempio, recita: “No signora Hidalgo, il 15 agosto non è ‘la festa dei gatti’. Lei è pagata dal popolo francese e non da un piccolo gruppo di persone che odia la cristianità”.
Per il momento, dall’Hotel de Ville non sono filtrate spiegazioni sul cambio di festività agostana, ma, del resto, la prima cittadina si è finora contraddistinta per iniziative palesemente intese a nascondere, se non a cancellare, le tradizioni cristiane transalpine.
Nel 2017, in nome del multiculturalismo, la Hidalgo ha infatti proibito i tradizionali mercatini natalizi sugli Champs-Elysées, perché le bancarelle con le statuette e i quadretti rappresentativi della Natività e del culto cristiano non erano, a suo dire, “adeguati” alla rinomata arteria parigina.
La battaglia dell’esponente socialista contro i simboli cristiani e a sostegno della “laicità” ha inoltre determinato la rimozione del presepe allestito durante il periodo natalizio, fin dal tempo di Chirac sindaco, all’interno del Comune.
L’ideologia laicista della sindaca si è manifestata anche nell’ambito del dibattito sulla ricostruzione della cattedrale di Notre Dame, con la Hidalgo che si è più volte dichiarata contraria alla ricostruzione esatta della guglia del tempio, preferendo soluzioni architettoniche moderniste all’antica e tradizionale foggia dell’edificio religioso.
L’ossessione della prima cittadina nell’occultare e rimuovere i simboli del millenario passato cristiano di Parigi e della Francia si concilia però, incredibilmente, con un forte atteggiamento di favore, da parte della medesima esponente socialista, verso l’islam.
L’Hotel de Ville, epurato per ordine della Hidalgo dalla presenza di qualsiasi richiamo alla cristianità, apre periodicamente le porte, per decisione della stessa rappresentante della sinistra, a iniziative celebrative del credo maomettano.
Ogni anno, la sindaca socialista organizza appunto nelle sale del Comune una festa dedicata alla fine del Ramadan, con il rettore della Grande Moschea di Parigi che è un ospite quasi fisso agli eventi indetti dalla giunta. Proprio il Ramadan, per la pasionaria laicista, sarebbe “una festa che fa parte del patrimonio culturale francese”.