di Guido da Landriano – – Dopodomani dovrebbe scadere il termine per i versamenti delle imposte delle partite IVA e delle aziende, rinviati per soli 20 giorni dal “Generoso” governo Conte. Quindi sarà possibile un ulteriore rinvio al 20 agosto, ma pagando una sanzione dello 0,4%, dopo di che non si sa. Provenendo da un periodo che, per moltissime aziende e professionisti, non è di vacche magre, ma letteralmente morte, queste scadenze, che si incrociano con quelle IVA e con centinaia di altre facenti parte del caos fiscale italiano, sarà la pietra tombale finale, anche perchè, non essendo cambiato nulla, si chiederà non solo il saldo 2019, ma perfino l’acconto 2020. Se avete avuto la fortuna di avere un buon incasso lo scorso anno, ma non averlo più nell’anno corrente, potete portare i libri direttamente in tribunale.
Nonostante perfino la ragioneria di stato si sia pronunciata a favore, nonostante la copertura con le’missione di BOT costi praticamente zero (l’ultima emissione è stata eccezionalmente a tasso positivo, si, ma lo 0,0072% su base annua), Gualtieri ed i suoi bravi, perchè chi al MEF non spiega quello che sta succedendo non è un dirigente, ma un cieco yesman, continuano a non voler concedere alcun rinvio. Anzi danno segnali molto inquietanti, come riporta il Giornale, per una ripresa in grande stile dell’attività di repressione ed accertamento. In una situazione in cui il PIL annuo è previsto in calo del 11%, tra l’altro una riduzione più accentata nel primo semestre, questa scelta è:
- politicamente irresponsabile, perchè mostra l’assoluta insensibilità del governo e della maggioranza rosso gialla alle necessità degli imprenditori e dei lavoratori autonomi italiani. Maria Antonietta, che almeno lanciava brioches, era al confronto una statista, perchè Gualtieri lancia sampietrini;
- economicamente ignorante, perchè una manovra fiscalmente restrittiva in questa fase moltiplicherà gli effetti negativi, proprio nello stato che meno ha dato ai suoi cittadini per aiutarli alla ripresa.
Aggiungiamo che il viceministro Misiani, in modo altrettanto irresponsabile, parla di una stretta patrimoniale con la revisione degli estimi catastali e riduzione del forfait per l’imposta patrimoniale , da un milione a 500 mila euro. Un’ulteriore stretta, ideologicamente motivata, che avrà l’ennesimo effetto stupidamente restrittivo. Sembra che al governo ci sia un gruppo di persone che abbia come obiettivo l’impoverimento collettivo prima e la rivolta sociale dopo. A settembre ci saranno le elezioni in diverse regioni e sarebbe molto utile che i cittadini fornissero qualche indicazione a Gualtieri circa la qualità della sua opera.