I renziani continuano a scalpitare. L’improvvisa accelerata sulla legge elettorale – in un periodo come quello che gli italiani stanno vivendo – è una beffa. E può costare cara. Per bocca del capogruppo al Senato, Davide Faraone, avvertono Conte. Così non si può andare avanti, l’emergenza è soprattutto economica. Quindi non ci possono essere argomenti di distrazione di massa.
Legge elettorale, l’avvertimento dei renziani – Se noi ponessimo adesso – come priorità del governo – la legge elettorale, la gente giustamente ci verrebbe a prendere coi forconi…». Faraone lo dice all’Adnkronos. La legge elettorale calendarizzata in aula per il 27 luglio, manco fosse la priorità del Paese, diventa terreno di scontro. «Siamo in un momento in cui c’è da pensare a come far ripartire il paese. Dobbiamo occuparci di creare lavoro e occupazione in vista di un autunno caldissimo. Queste sono le prior1ità»
Sulla stessa lunghezza d’onda altri renziani, come Marco Di Maio: «Siamo pronti a parlare di legge elettorale. Per noi di Italia Viva il modello da cui ripartire è quello per l’elezione dei sindaci, come ha scritto Matteo Renzi nel suo libro. Ma fissarla adesso come priorità nel calendario parlamentare è piuttosto inspiegabile agli occhi di qualsiasi cittadino. Dopo l’emergenza Covid l’attenzione deve essere puntata al sostegno alle famiglie e alle imprese, al lavoro, alla ripartenza della scuola».
I dem e i grillini non demordono
Pd e Cinquestelle, però, insistono. «Ora al lavoro insieme a Francesco Forciniti (deputato M5S, ndr) per far approvare la nuova legge elettorale prima di agosto», scrive su twitter il dem Emanuele Fiano. E il M5S rilancia. «Ricordiamo alle altre forze politiche che sostengono la maggioranza come la legge elettorale era tra i punti su cui si basava l’accordo di Governo». Lo afferma la grillina Anna Macina.
Il M5S contro le “voci dissonanti” e i renziani
«Stupiscono affermazioni dissonanti», aggiunge. «In varie e reiterate riunioni di maggioranza, l’argomento è sempre stato all’ordine del giorno e ha portato alla stesura del testo a prima firma Brescia su cui c’è un accordo di massima». I renziani sono avvertiti, i giallorossi cercano il “trucco” per restare al governo.