Etiopia: aumentano violenze sessuali, matrimoni precoci e forzati

Addis Abeba- Tra gli effetti nefasti che la pandemia ha causato nel mondo c’è il netto aumento di abusi su donne e bambini, esposti alle violenze a causa del confinamento domestico imposto dal lockdown e dalla generale situazione di mancanza di lavoro, impoverimento e, insicurezza alimentare. In Africa, dove si combattono numerose guerre e vi sono i Paesi più poveri o gli slum più affollati del pianeta, i motivi alla base dell’aumento di abusi si moltiplicano probabilmente più che altrove.

In Etiopia, la situazione è allarmante. Già a giugno, la “Women and Children Affairs Bureau” ha rilevato il “contesto preoccupante” con un deciso aumento di bambine violentate e ha sottolineato che la chiusura delle scuole ha favorito il moltiplicarsi di stupri non denunciati, consumati tra le mura di casa. La Chiesa Cattolica, preoccupata dal crescente numero di violenze sulle donne o sui minori durante le fasi di confinamento anti-Covid-19, è scesa in campo. Lo scorso 24 giugno ha ospitato un incontro che intendeva sostenere la campagna #Zim Alilim (“Non starò zitto”) lanciata da alcuni noti artisti etiopi e voleva sollecitare consapevolezza sul fenomeno. Nella riunione rappresentanti delle Chiesa e uomini impegnati nel camp della cultura e dell’arte hanno nuovamente denunciato l’aumento di abusi e di matrimoni precoci e forzati, oltre a numerosi casi di bambine, brutalizzate in casa, rimaste incinte a causa di ripetute violenze.

La Chiesa si è detta a totale disposizione della campagna e pronta a compiere ogni sforzo per accrescere la consapevolezza e sensibilizzare le istituzioni e la società. Nel mese di luglio si attiveranno programmi di formazione, workshop e incontri di sostegno ai genitori. Si è convenuto di richiedere ai leader religiosi di fornire ogni possibile supporto alla campagna, dato il profondo riconoscimento del loro ruolo nella società etiope.

Il fenomeno è stato oggetto di osservazione e ricerca anche dell’ufficio regionale del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) per l’Africa occidentale e centrale. Il Fondo ha confermato l’impatto del Covid-19 sulla violenza di genere in Africa occidentale e centrale, rilevando un aumento delle violenze. Secondo l’UNFPA, in Mali la crescita è stata del 35%, mentre un sondaggio condotto Camerun ha notato, nel 62% dei casi di donne intervistate, l’aumento dei rischi di violenza domestica e sessuale.
(LA) (Agenzia Fides 11/7/2020)

One thought on “Etiopia: aumentano violenze sessuali, matrimoni precoci e forzati

  1. In Italia il grave stato di incertezza psicologica ed economica abbassa ulteriormente il tasso demografico, già appena sufficiente rispetto alla situazione pre-crisi.

    In Africa sembra che la povertà sua un potente stimolo alla procreazione, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti!

    Veramente siamo di fronte a due visioni della vita completamente opposte, ma c’è da chiedersi perché noi dovremmo farci carico della loro visione!

Comments are closed.