“Cristiani a rischio estinzione in Iraq”. L’allarme è contenuto nel Rapporto ‘Life after Isis: New challenges to Christianity in Iraq’, diffuso oggi dalla Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre. Il Rapporto dice a chiare lettere che se la comunità internazionale non interverrà tempestivamente, l’emigrazione forzata nel giro di quattro anni potrebbe ridurre la popolazione cristiana dell’80% rispetto a quella precedente l’aggressione dell’Isis.
Nel dettaglio, il 100% dei cristiani presenti nell’area, spiega il Rapporto, “avverte la mancanza di sicurezza e l’87% di loro aggiunge di percepire tale mancanza ‘moltissimo’ o ‘notevolmente’”.
Tra le principali cause, la “violenta attività delle milizie locali e la possibilità di un ritorno del sedicente Stato Islamico”. Non solo mancanza di sicurezza, i cristiani indicano come minacce la disoccupazione (70%), corruzione finanziaria e amministrativa (51%) e discriminazione religiosa (39%) a livello sociale. (Aki)