“Voglio dirlo senza margini di ambiguità: io apprezzo moltissimo il lavoro di Conte, come ha guidato il governo in uno dei passaggi più difficili della storia della Repubblica e come cerca sempre il punto di equilibrio in una coalizione inevitabilmente complicata, perché nata tra avversari alle elezioni. Anche per questo deve essere chiaro che per noi non esistono né un altro premier né un’altra maggioranza in questa legislatura. Ogni nostra parola, anche quando appare critica, è per migliorare l’azione del governo, non per indebolirla”.
Dario Franceschini, numero uno del Pd nell’esecutivo e ministro della Cultura, in un’intervista a “Repubblica” spiega di non vedere alternative a questa coalizione: per i dem dice “Conte non si tocca“.
“Il Paese – sottolinea Franceschini – ci chiede di essere all’altezza della sfida, accantonando toni rissosi e interessi di parte e lavorando come una squadra. Per questo confesso di essere molto stanco di retroscena che dipingono ogni fisiologica e utile discussione nel governo sul merito di norme e provvedimenti, come un agguato”.Sul ruolo di Zingaretti, Franceschini spiega: “Mi pare che Nicola abbia detto con chiarezza che intende rafforzare l’azione di governo nel suo ruolo di segretario e di presidente di Regione”. askanews