Un gesto deplorevole quello dell’immigrato immortalato mentre si cucinava un gatto a Camiglia Marittima, alle porte di Livorno. Il video, diffuso dalla candidata leghista Susanna Ceccardi, ha alzato un vero e proprio polverone. L’unanimità ovviamente ha convenuto con l’europarlamentare anche se – a sorpresa – non tutti sono della stessa opinione. Una a caso? Meryem Ghannam, coordinatrice della pagina Facebook delle sardine di Pontedera, nonché già candidata col centrosinistra alle elezioni comunali, che sul web scrive:
“Sono vegetariana da 16 anni e non condivido il gesto però lo capisco. Non mi scandalizzerei più di tanto. Questa emergenza ha gravato sulle entrate di molte famiglie. Non mi meraviglio se una persona presa dalla fame e all’esasperazione cucinasse il primo animale che si trova davanti. Si chiama istinto di sopravvivenza. Se avesse avuto scelta, sicuramente sarebbe andato in un supermercato e avrebbe comprato del cibo salutare come ogni altra persona anziché rischiare di essere infetto da chissà quali malattie l’animale si porta addosso“.
Peccato però che stando a quanto confermato dai passanti l’immigrato avesse a disposizione le sigarette. Un dettaglio che allontana l’ipotesi “dell’esasperazione da fame” tanto sostenuta dalla sardina. Non solo, perché bisogna anche ricordare a Meryem Ghannam che il nostro codice penale, nello specifico l’articolo 544 bis, punisce chi uccide animali “per crudeltà o senza necessità”. Almeno questo in Italia. www.liberoquotidiano.it