Amazon decide che cosa possiamo leggere? Censurato libro di Francesco Amodeo

Le multinazionali decidono che cosa possiamo leggere. Il giornalista Francesco Amodeo ha scritto un libro sul coronavirus, intitolato «31 coincidenze», che  sarebbe stato prontamente censurato da Amazon. L’autore si è quindi rivolto all’avvocato e ha intrapreso una battaglia contro il colosso mondiale della distribuzione, rivolgendosi anche all’Antitrust e all’Agcom.

«Amazon mi censura il libro, – afferma l’autore – mi dicono che non dipende da loro ma da un algoritmo che rifiuta qualsiasi libro che abbia la parola coronavirus o covid-19 nel titolo». Un’affermazione falsa – come riporta Il Mattino – secondo l’avvocato Angelo Pisani, che rappresenta il giornalista, perché, spiega «basta fare una ricerca e chiunque può invece trovare disponibile all’acquisto il volume di Roberto Burioni, che fa bella mostra di se sulla stessa piattaforma».

«Francesco Amodeo – spiega il legale – è vittima di illegittima censura e discriminazione ingiustificabile da parte del sistema Amazon, che in barba ai fondamentali principi di trasparenza, correttezza e buona fede non può escludere libri non graditi accettando invece il libro di Burioni».

Pisani fa sapere di avere presentato un ricorso cautelare e una richiesta risarcitoria alla Magistratura. Presentato anche un esposto all’Antitrust e alle Autorità competenti per la tutela dei diritti. «Anche altri autori – fa sapere ancora l’avvocato Angelo Pisani – come il virologo Giulio Filippo Tarro sono stati trattati alla stessa maniera dall’algoritmo di Amazon».

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