Sul Pd aleggia una palpabile preoccupazione: le chat di Luca Palamara, l’ex membro del Csm indagato per corruzione e per questo espulso dall’Associazione nazionale dei magistrati. Una vera e propria bufera, quella delle intercettazioni, che si è abbattuta sulla magistratura e che a breve si potrebbe abbattere anche su Nicola Zingaretti. “La Casellati – confessa il piddino Umberto Del Basso De Caro al Giornale – ha chiesto che escano tutte le registrazioni di Palamara. Da quanto ne so ci sono pure quelle con Zingaretti. Perché? Chiedete a Ielo e a Pignatone”.
Si parla infatti di un anno e due mesi di messaggi tra il magistrato e il segretario dem, interrotti proprio nel giorno in cui l’inchiesta perugina su Palamara è finita sui giornali, ossia a maggio dello scorso anno. Prima di quel giorno si leggono gli auguri inviati dalla toga al politico in occasione della vittoria alle elezioni regionali, la nomina a titolo gratuito di Palamara nel consiglio scientifico di un istituto di studi giuridici della Regione.
Ma non solo. Tra Palamara e Zingaretti sono infatti intercorsi parecchi incontri in bar e ristoranti. Non sarebbe tutto però perché secondo Del Basso De Caro ci potrebbero essere nuove e scomode carte che proprio il “chiedete a Ielo e a Pignatone”, ossia il pm che ha iniziato l’indagine poi finita a Perugia su Palamara e l’ex numero uno della procura romana, fanno pensare a qualcosa pronto a venir fuori. liberoquotidiano.it
La moglie di Palamara dirigente esterna in Regione Lazio, assunta da Zingaretti