FOGGIA – «Ci hanno minacciati pesantemente e più di un volta ci è stato negato il diritto di aiutare i ragazzi» all’interno del Gran Ghetto del Foggiano, insediamento abusivo di migranti nelle campagne tra Rignano Garganico e San Severo. La vicenda è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno
Lo denuncia Daniele Iacovelli, segretario della Flai-Cgil di Foggia, sindacato che tra le situazioni di caporalato fatte emergere annovera anche lo sfruttamento di braccianti del Gran Ghetto, dove abitano circa 400 persone in 104 moduli, allestiti da Prefettura e Regione lo scorso dicembre quando un incendio ha distrutto 200 baracche.
«Le prime minacce – spiega Iacovelli – sono arrivate qualche settimana fa ai volontari Intersos, anche medici, poi è stata presa di mira la Caritas e sono stati minacciati i migranti che studiavano italiano con l’associazione interculturale Baobab. C’è una situazione di tensione: l’ultima volta ci hanno negato addirittura l’accesso ed è dovuta intervenire la polizia».
«Abbiamo denunciato tutto alle forze di polizia – prosegue Iacovell – Il gruppo di facinorosi è composto prevalentemente da una decina di migranti. Abbiano cercato di parlare con loro per cercare di capire quale fosse la loro motivazione, ma il dialogo ci viene negato».