Di Giovanni Giacalone – Gli effetti della pandemia da Covid-19 potrebbero avere conseguenze anche sulla radicalizzazione e il terrorismo, secondo quanto presentato in un rapporto dell’Europol ed esposto dalla sua direttrice, Catherine de Bolle, lo scorso martedì. Le pesanti conseguenze socio-economiche causate dal lungo lockdown imposto dai vari governi per gestire la pandemia potrebbero infatti essere utilizzati a proprio vantaggio dai vari predicatori di odio e le organizzazioni terroristiche non soltanto islamiste, ma anche di estrema sinistra ed estrema destra. Un incremento della radicalizzazione che potrebbe dunque essere collegato a un peggioramento delle condizioni di vita nei vari Paesi dell’Unione Europea.
L’Europol ha poi sottolineato una diminuzione degli attentati di stampo jihadista nell’ultimo anno ma invita a non abbassare la guardia in quanto Isis e al-Qaeda, nonostante le difficoltà riscontrate nell’operare in fase di Covid-19, possono ancora usufruire di reti non particolarmente strutturate, ma in grado di colpire, senza tralasciare il fenomeno degli attentatori individuali, che sembra prendere sempre più piede.
Il rapporto cita anche la questione legata al terrorismo di estrema destra con sei attacchi (riusciti, sventati o falliti) in UE ma anche con 26 attentati di estrema sinistra attuati tra Grecia, Italia e Spagna e con arresti più che triplicati nel 2019; un incremento dunque, dopo il calo delle detenzioni del 2018 (da 34 a 111, gran parte dei quali effettuati in Italia) e con estrema sinistra ed anarchici che continuano a rappresentare un pericolo per l’ordine pubblico in Italia e in Europa in generale.
È risaputo che radicalismo e terrorismo trovano terreno fertile non soltanto in quei Paesi dove le condizioni socio-economiche sono precarie, ma anche dove lo Stato è assente ed è dunque fondamentale che le Istituzioni dell’Ue adottino tutte le misure necessarie per far fronte alla crisi economica ed occupazionale post-Covid, onde evitare il rischio di una radicalizzazione politico-ideologica anche violenta.