Paola Taverna, la “Matrona” M5s in prima linea per consegnarci alla Troika

Di Marco GianniniPaola Taverna la “Matrona” (volgarmente manganellatrice) dei 5 stelle: in prima linea per consegnarci alla Troika.
Non so se avete notato che la Vicepresidente del Senato si è specializzata. No, non mi riferisco a quando già senatrice, comodamente, si è iscritta al corso di laurea in scienze politiche e neanche all’ottenimento della laurea triennale (che non è una laurea di specializzazione) con la, comodissima, tesi sul Reddito di Cittadinanza.
Non mi riferisco neanche alla sua dichiarazione, dal sapore politically correct de noantri, “adesso so cosa è l’Europa” espressa subito dopo la laurea; se lo sapesse non starebbe col PD e non sosterrebbe Conte che ci porterà la Troika in casa (austerity).

Mi riferisco al ruolo da manganellatrice che Taverna si è ritagliata nel 5s e soprattutto nei confronti dei parlamentari del MoVimento.

Come in ogni dinamica da branco che si rispetti, quelle situazioni che in molti ambienti portano al mobbing ed all’esclusione sociale, la dottoressa Taverna addita i neoparlamentari del 5s che non si comportano come lei desidera (come la signora romana gradisce), e poi li sottopone all’ostilità degli altri “pezzi grossi” e da lì di tutto l’arco parlamentare grillino.

Paola deve tutto all’immagine di “sfrontatezza per il popolo, contro il potere” ottenuta per un discorso contro Berlusconi 7 anni fa, ma questa, poi, non l’ha utilizzata per denunciare dove ci stanno portando, bensì l’ha usata per trasformarsi in un alto membro del Ministero della Verità (“1984” Orwell, avete presente la psicopolizia?) consapevole come è di far parte della cricca, del cerchio magico di coloro, Di Maio, Fico, Patuanelli, Spadafora ecc, che comandano (beninteso proni con la faccia sui piedi di Giuseppe Conte).
Costoro non sono i migliori ma sono quelli più furbi, quelli che, a forza di salti di quaglia tra varie correnti, di accoltellamenti (metaforicamente parlando), di finte amicizie, voltafaccia, violazioni/forzature di norme e programmi, di pelo sullo stomaco e di yes man, si sono “allargati”… tutta roba già vista nei peggiori MeetUp con la fuga di coloro che li avevano frequentati con speranza. Figuriamoci se quando arriveranno la recessione, la disperazione saranno questi qua a portare voti! Saranno spazzati via con rabbia.

In questa fotografia si capisce che dentro il M5s non può esistere dissenso, al massimo è mal digerito ma permesso il “dissenso che poi perde”! Non esiste l’uno vale uno, a cui “la Matrona” deve tutto, e soprattutto, non esistono meritocrazia e talento bensì esistono yes man e Beppe Grillo, il quale, da quando non è sereno, crocifigge il nostro paese dentro la colonizzazione tedesca (UE) spacciandola per un successone: stessa narrazione avveniva in Grecia quando il paese ellenico si arrese alla Troika.

A tal proposito vi spiego perché Grillo vuole imporre il Direttorio attraverso il cerchio magico di cui fa parte la Taverna, e perché osteggia il capo politico singolo, quando non è una sua emanazione:
il capo politico singolo, lavorando bene, può realizzare punti programmatici non previsti ed inoltre può oscurare il cofondatore rendendolo un “padre nobile” senza effettivo potere; invece, con il Direttorio, gli esponenti che ne fanno parte acquisiscono più potere rispetto agli altri nel momento in cui si appoggiano al genovese! Che quindi nei fatti continua a decidere la linea…
Ancora peggio sarebbe un Direttorio formato proprio da esponenti al secondo mandato: costoro finirebbero per utilizzare il potere al fine di assicurarsi un “dopo” o direttamente o raccomandando persone di loro gradimento!

Ecco perché la Matrona è così attiva!
Tuttavia, se ella si trova di fronte un Alessandro di Battista, e non uno qualunque, la situazione si fa più complicata ed allora Paola organizza imboscate politiche di gruppo. Tutto molto sgradevole non credete? Tutto poco M5s purtroppo!
Questo è accaduto martedi notte quando lei, Crimi, i ministri 5s ecc hanno convocato Di Battista al Ministero di Giustizia (…).

Successivamente a ciò la dottoressa Taverna ha contattato Repubblica spiattellando il fatto appena avvenuto, nonostante il parere degli altri compari fosse di mantenere segreta la congiura (chissà perché lo fa, e chissà perché proprio a Repubblica…). Queste dinamiche che definirei volgari e fondamentalmente pericolose, una Istituzione dovrebbe comportarsi ben diversamente, ricordano un mix tra il dossieraggio ed il…“pettegolame” di certi contesti degradati.

Perché lo fai Paola? Cosa credi di guadagnarci, prestigio?
Mi auguro che una prestigiatrice che, comoda al Senato, faccia di queste cazzate non entri mai a fare parte di nessun Direttorio…
Facile prendere per il naso gli ingenui ma a contare sono i fatti.

Ps:
Mi informò poco tempo fa il mio vecchio Direttore di Affari Italiani, di cui conservo le email e di cui ho una intatta stima, che Patuanelli (uno di quelli presenti nella congiura di una settimana fa), isterico per i miei articoli critici, aveva addirittura smesso di rilasciargli interviste (uno vale uno, streaming, mai i nominati ecc ecc ecc).
Capisco siano le regole del gioco ma, benedetto Patuanelli, non erano questi i comportamenti che il 5s voleva cancellare dalla storia o almeno tendervi (per non chiamare in causa la libertà di stampa o addirittura Voltaire)!?

A proposito di nominati, è sicuramente stata una coincidenza il diverso trattamento del Direttore nei miei confronti dal momento in cui si è fatto amico Giuseppe Conte che, come noto, nei miei articoli, non veniva per niente apprezzato per le sue scelte politico-economiche.
Proprio per questo motivo, so già, che molto presto, con Taverna in prima linea a farci la morale, ci parleranno di casta, cricca e corruzione, imputando il debito estero all’Italia senza dirci che si è formato a causa della moneta unica (prima era un fisiologico 12%) e ciò sarà il viatico per una mattanza sociale. Ricordo che il debito interno sono i risparmi (Bot, BTP ecc) degli italiani, se avanzo 1000 euro da mio nonno non significa che la mia vicina tedesca pretenda dei soldi!!!
A questo scopo stanno mettendo in antitesi il MES (cattivo!) col Recovery (Bello bello!) ma in realtà ciò è voluto dai media per farci accettare il Recovery che su 172 miliardi ne darà solo una ventina a fondo perduto ed in cambio di “riforme”: ambedue ci porteranno la Troika in casa.

Come esperienza insegna, i sistemi apparentemente resilienti e perfetti (si riconoscono per le dinamiche di palazzo “alla Taverna”), vengono spazzati via dalla realtà quando si entra in una fase successiva, quando le persone hanno perduto ogni prospettiva e sono all’angolo, senza altra scelta: presto arriverà il momento della disperazione nelle piazze.