Si celebrano domani alle 11 in piazza Cavour a Roma, davanti alla Corte di Cassazione, i “funerali” della Giustizia italiana, uccisa dall’inerzia del governo. Ne danno il triste annuncio gli avvocati d’Italia, che domani mattina parteciperanno alla manifestazione di protesta, organizzata dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma.L’evento, che vedrà la partecipazione del Coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense Giovanni Malinconico e di decine di avvocati dal distretto della Capitale in rappresentanza dei colleghi di tutta Italia, per l’ennesima volta intende far conoscere il profondo disagio della classe forense dinanzi a una situazione che non solo calpesta le esigenze degli operatori della Giustizia, ma pure i diritti e le libertà di milioni di cittadini.
La ripartenza delle attività economiche e produttive d’Italia non ha incluso infatti la Giustizia, che vede quotidianamente decine di udienze rinviate, processi a distanza farraginosi, udienze in presenza distillate con il contagocce.”Gli Avvocati italiani scendono in piazza il 23 giugno per protestare contro la mancata ripresa della attività giudiziaria, avvenuta finora solo sulla carta, lasciando tuttora vigente la miriade di “linee guida” e “protocolli” dettati dai Capi degli Uffici giudiziari – spiega il Presidente del Consiglio dell’Ordine Forense di Roma, Antonino Galletti – La annunciata ripartenza del 1 luglio si colloca a ridosso dell’inizio del periodo delle ferie dei Magistrati a metà luglio e rischia di essere solo una petizione di principio vuota di contenuti”
“Abbiamo visto gli Avvocati restituire le toghe – prosegue Galletti – li abbiamo visti deporre i codici sulle scale della Cassazione, abbiamo pesato otto chili di linee guida diverse in una giungla normativa senza precedenti. Ora non ci resta che mostrare ai cittadini dove ci ha condotti questa incredibile inerzia del Governo, evidentemente incapace di affrontare di petto la situazione. Per questo al Premier Conte e al Ministro Bonafede, entrambi avvocati, ricordiamo il mondo dal quale essi provengono e il disagio dei loro colleghi – conclude Galletti – con il funerale della Giustizia che ci accingiamo a celebrare domani”. ASKANEWS