Caso Palamara, 20 magistrati a rischio espulsione da Anm

Il caso Palamara continua a tenere banco. Dopo l’espulsione dall’Anm decisa a carico dell’ex boss di Unicost coinvolto in un processo per corruzione a Perugia, ecco che la vicenda si allarga ancora di più. La prima commissione del Consiglio superiore della magistratura, – si legge sul Corriere della Sera – quella che decide sulla sanzione para-disciplinare dei trasferimento d’ufficio “per incompatibilità ambientale”, ha già avviato una ventina di istruttorie preliminari per valutare le posizioni di altrettante toghe che compaiono nelle chat di Luca Palamara.

Se gli accertamenti dovessero confermare che le conversazioni e gli argomenti trattati superano soglie di inopportunità e imbarazzo tali da rendere problematico restare nell’incarico ricoperto senza perdere prestigio e credibilità, si potrebbe proporre la rimozione, da sottoporre al plenum dell’organo di autogoverno.

Il procuratore generale Giovanni Salvi, che da un paio di mesi ha messo al lavoro un gruppo di sostituti per analizzare tutto il materiale trasmesso dalla Procura di Perugia. Che a conclusione dell’inchiesta a penale è diventato molto più voluminoso: tutte le conversazioni telefoniche e via chat di Luca Palamara, sia quando sedeva al Csm sia dopo. Fino a maggio 2019, quando è venuta alla luce l’indagine a suo carico.

L’attuale Csm, rinnovato per quasi un quarto proprio a seguito del «caso Palamara», attende le determinazioni del pg della Cassazione, ma nel frattempo s’è dato nuove regole e nuove procedure per le nomine.Che hanno determinato scelte considerate di prestigio, a volte sofferte ma comunque trasparenti.  affaritaliani.it