Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhrc), ora composto dal Venezuela e recentemente da Cuba e dalla Cina, è stato a lungo e rimane âun paradiso per i dittatori e le democrazie che li tolleranoâ. Ă quanto dichiarato dal segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, in una nota diffusa oggi dal dipartimento di Stato. Il Consiglio âè una grande delusione per coloro che cercano sinceramente di far avanzare la dignitĂ umana. Tuttavia, la decisione del Consiglio di votare ieri una risoluzione sulla polizia e il razzismo negli Stati Uniti segna un nuovo minimo storicoâ, si legge nella dichiarazione.
âIl dibattito in corso sulla tragica morte di George Floyd negli Stati Uniti è un segno della forza e della maturitĂ della nostra democrazia. Gli americani affrontano apertamente i difficili problemi della societĂ , sapendo che le loro libertĂ sono protette dalla Costituzione e da un forte stato di diritto. Siamo seriamente intenzionati a considerare gli individui e le istituzioni responsabili e la nostra democrazia ci consentono di farlo. Gli Stati Uniti lavorano ogni giorno con partner in tutto il mondo che condividono il nostro impegno per le libertĂ fondamentaliâ, prosegue la nota.
âSfortunatamente, il Consiglio ha riaffermato ancora una volta la saggezza della nostra decisione di ritirarci (dallâorganismo) nel 2018. Se il Consiglio si è occupato seriamente di proteggere i diritti umani, ci sono molte esigenze legittime per la sua attenzione, come le disparitĂ razziali sistemiche in luoghi come Cuba, Cina e Iran.
Se il Consiglio fosse onesto, riconoscerebbe i punti di forza della democrazia americana e solleciterebbe i regimi autoritari in tutto il mondo a prendere esempio dalla democrazia americana e a rispettare gli stessi elevati standard di responsabilitĂ e trasparenza che noi americani applichiamo a noi stessiâ, conclude la dichiarazione.
Ieri lâUnhrc ha condannato gli atti âdiscriminatori e violentiâ che hanno portato alla morte di George Floyd a Minneapolis il mese scorso e ha ordinato la stesura di un rapporto sul ârazzismo sistemicoâ contro persone di origine africana. In una risoluzione proposta dai paesi africani e adottata allâunanimitĂ , i 47 paesi membri riuniti a Ginevra hanno conferito all’ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani dell’Onu, Michelle Bachelet, il mandato di illustrare le sue conclusioni entro un anno.
Il testo, secondo quanto si apprende da fonti Onu citate dai media internazionali, è stato âannacquatoâ durante i negoziati a porte chiuse rispetto alla proposta iniziale che chiedeva esplicitamente una commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sul razzismo negli Stati Uniti e altrove. Gli Stati Uniti hanno lasciato il Consiglio due anni fa accusando lâorganismo di un presunto âpregiudizio anti-israelianoâ. (Nys) ŠAgenzia Nova

