Di Luca Fazzo – Trezzi, insieme al marito imprenditore Roberto Imberti, era indagata dal 2016 per corruzione. Il gip ha impiegato più di due anni a decidere di arrestarla. La Procura di Monza aveva chiesto la cattura di Siria Trezzi nel 2018. Nonostante le accuse finite sui giornali quattro anni fa lei aveva scelto di presentarsi ugualmente per un secondo mandato, ed era finita come era inevitabile: sconfitta sia al primo turno che al ballottaggio, e il centrodestra che per la prima volta conquista il municipio cinisellese.
La Trezzi era rimasta in Consiglio comunale come esponente dell’opposizione e proprio questa carica giustifica l’arresto anche a distanza di anni. Finisce ai domiciliari perché, secondo il giudice, anche dall’opposizione poteva commettere altri reati. Con il marito, arrestato pure lui, è accusata appunto di corruzione per avere, secondo la Procura, favorito l’imprenditore Paolo Cipelletti, facendo comprare dal Comune una gigantesca area di sua proprietà per un prezzo (27 euro al metro, totale 16 milioni) considerato spropositato dalla Agenzia del Territorio. Prezzo, secondo l’ex sindaco, giustificato dalle prospettive di sviluppo dell’area e dalla necessità di evitare un contenzioso interminabile con Cipelletti.
In cambio, il marito della Trezzi avrebbe ricevuto da Cipelletti la promessa di incarichi professionali. Le convinzioni del pm Salvatore Bellomo nascono, tra l’altro, da alcune intercettazioni: è quella la contropartita della corruzione, ed il reato sussiste anche se poi i favori non sono arrivati. Nel corso delle indagini preliminari, la Trezzi e Imberti avevano chiesto invano di essere interrogati. Potranno farlo lunedì, assistiti rispettivamente dagli avvocati Vinicio Nardo e Giacomo Lunghini.
Strada facendo l’inchiesta della Guardia di finanza ha portato la Procura a indagare per corruzione, senza arrestarli, anche Ivano Ruffa, ex assessore comunale e attualmente segretario cittadino del Pd, e l’ex consigliere comunale Franco Marsiglia. Anche Siria Trezzi è nella segreteria provinciale del Partito democratico. Ieri l’ex sindaco ha deciso di autosospendersi dall’incarico, lo stesso ha fatto Ruffa, che è sottoposto all’obbligo di firma. Il Pd Milano Metropolitana e di Cinisello Balsamo hanno diramato una nota: «Tutto il Pd milanese è colpito e rammaricato ed esprime piena fiducia nel lavoro della magistratura».