La vicenda della presunta donazione di 3,5 milioni di dollari dal Venezuela di Maduro al Movimento 5 Stelle agita tutta la politica. Nella giornata di ieri si sono succedute reazioni di ogni tipo, da chi grida al complotto e a chi annuisce e non si sente stupito. Il Corriere della Sera è andato dritto alla fonte, intervistando il giornalista spagnolo autore dello scoop.
Seguo la pista che dal Venezuela porta al Movimento 5 Stelle da almeno tre mesi. Ho capito subito – spiega Marcos Garcia Ray – che stavo per cacciarmi in un vespaio. Quando c’è in ballo la politica è sempre così. Ma, insomma, non sono un novellino incosciente: ho 46 anni, coordino un master di giornalismo investigativo, faccio parte dell’Icij, l’International Consortium of Investigative Journalists, prima di pubblicare era mio dovere fare ogni possibile verifica. Cosa che ho fatto, perchè sono un freelance e non posso perdere un processo per querela”.
“Il documento – prosegue Garcia Ray – mi è arrivato per posta da una fonte attendibile e già sperimentata. In più l’ho verificata in ogni dettaglio. L’ho mostrato a persone che conoscono la prosa del regime e in particolare dei suoi servizi segreti, persone che hanno familiarità con i timbri e i simboli che all’epoca usava il governo. Ho confrontato la loro opinione con fonti aperte e fonti segrete. Ho controllato che tutti gli incarichi descritti nella lettera fossero corretti al momento della sua presunta redazione. E poi, ovvio, i nomi, le date, il contesto storico. Tutto quadra».