A Non è l’arena di Massimo Giletti si torna a parlare della scarcerazione dei boss mafiosi, il caso che ha sconvolto il Paese e travolto Alfonso Bonafede nelle settimane del coronavirus. Un caso di cui la trasmissione de La7 si è occupata a lungo, anche nella puntata di domenica 7 giugno, dove tra gli ospiti c’era il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. (vedi video in fondo all’articolo)
Scarcerazioni boss, Luigi de Magistris: “Trovo devastanti gli arresti domiciliari del boss Iannazzo. La cosca Iannazzo è una delle più potenti della ‘ndrangheta e non conosce confini. Il messaggio dello Stato è che la lotta alla mafia non è una priorità”
E in collegamento, il primo cittadino partenopeo non ha usato giri di parole, avanzando il peggiore dei sospetti: “Io l’altra volta le dissi che in questa vicenda sento molto la puzza di ‘ndrangheta, l’organizzazione mafiosa che ha la capacità di arrivare dove nessuno lo può immaginare, lo conferma anche un vostro servizio – ricorda De Magistris, qui sotto il video -. Quando il ministero della Giustizia e il Csm misero in moto per allontanarmi dalla Calabria, 100mila calabresi, e io sono napoletano, firmarono per non farmi trasferire: avevano fiducia nello Stato, devo questo alla Calabria onesta che non è omertosa e connivente”.
E ancora: “Bisogna comprendere cosa è successo. Se qualcuno si è mosso. Non è normale che non si sappia nulla. Il Paese merita rispetto. Bisogna comprendere cosa è successo, chi si è mosso”, conclude e ribadisce De Magistris. liberoquotidiano.it