Corte dell’Aja chiede sostegno alla UE per arrestare figlio di Gheddafi

La Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja avrebbe presentato una richiesta ai paesi europei e alla Turchia chiedendo sostegno per l’arresto di Saif al Islam Gheddafi. Secondo quanto riporta il sito libico “al Marsad”, la richiesta sarebbe stata inoltrata nonostante Ankara non sia firmataria dello Statuto di Roma (il trattato internazionale istitutivo della Cpi). La stessa Turchia si sarebbe detta disponibile a sostenere la Corte nell’operazione e avrebbe già iniziato a utilizzare i suoi droni a Misurata e la base aerea di Mitiga per condurre voli per recuperare informazioni sul nascondiglio di Saif al Islam.

La scorsa settimana, il leader della milizia della tribù di Zintan, Mohamed Boukraa, ha rivelato in un’intervista ad “Agenzia Nova” che Saif al Islam Gheddafi, figlio del defunto leader libico Muammar Gheddafi, sarebbe sotto stretta sorveglianza da parte dei suoi uomini e che la Turchia “non riuscirà a prenderlo”. Rispondendo alla notizia circolata il 27 maggio, secondo cui il servizio di intelligence turco starebbe conducendo una campagna di ricerca nella regione montuosa occidentale a sud-ovest di Tripoli, per catturare Saif al Islam al Gheddafi, Boukraa ha spiegato che il figlio del defunto leader libico “è in un posto che solo poche persone conoscono”.

Il capo delle milizie di Zintan ha precisato di essere a conoscenza “di tutti i tentativi turchi e occidentali di arrestarlo o assassinarlo”, indicando che sta seguendo da vicino la situazione in Libia, in particolare gli sviluppi a Tripoli. Boukraa ha anche sottolineato che Zintan sta assistendo a un clima di divisione tra i gruppi armati al suo interno, con alcuni che supportano Khalifa Haftar, mentre un’altra parte sostiene Osama al Juwaili, un leader delle forze del Governo di accordo nazionale (Gna). Boukraa ha indicato che i battaglioni che controllano la città seguono per lo più Haftar e si rifiutano di trattare con il Gna a Tripoli. Fonti stampa hanno riferito ieri che “l’intelligence turca ha creato una nuova sala gestita da Khaled al Sharif, ex supervisore della prigione di Hadaba a Tripoli, e Abdul Hakim al Hajj. Tra i suoi obiettivi ci sarebbe quello di cercare Saif al Islam per assassinarlo o arrestarlo e consegnarlo al Tribunale penale internazionale per porre fine al suo ruolo politico”. Agenzia Nova