E’ iniziata con l’Inno d’Italia la cerimonia all’Altare della Patria, in occasione della Festa della Repubblica, durante la quale il capo dello Stato Sergio Mattarella ha deposto una corona di alloro. Al contrario di quanto avvenne il 25 aprile, insieme a Mattarella sono presenti anche altre le più alte cariche istituzionali e dei vertici militari. Tra gli altri, il presidente del consiglio Giuseppe Conte, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, i presidenti della Camera e del Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati, la presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia. Tutti indossano la mascherina.
“La crisi non è terminata – avverte Mattarella – e tanto le Istituzioni quanto i Cittadini dovranno ancora confrontarsi a lungo con le sue conseguenze e con i traumi prodotti anche nelle dimensioni più intime della vita delle persone. La necessità di frenare la diffusione del virus ha imposto limitazioni alla socialità, sacrificando l’affettività e i legami familiari; i più giovani sono stati temporaneamente privati dei luoghi in cui si costruisce e rafforza il senso civico di una collettività, primi fra tutti la scuola e lo sport; distanze e diffidenze hanno accresciuto le situazioni di solitudine e di marginalità delle persone più deboli, esposte a nuove forme di povertà, deprivazione e discriminazione, quando non di odioso sfruttamento”.
Per il presidente della Repubblica “allo stesso tempo, la sospensione delle attività produttive e commerciali ha acuito le difficoltà degli operatori economici, rendendoli, inoltre, più esposti e vulnerabili ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata; nuove emergenze e incertezze incombono sulle prospettive occupazionali di molti comparti da cui dipendono il benessere e la serenità di intere aree del Paese”.
“Rispetto a tali rischi, i Prefetti – sottolinea il capo dello Stato – sono chiamati ad una paziente attività di mediazione sociale e di tessitura e confronto con le altre Autorità locali per definire, in ciascun territorio, efficaci modelli di prevenzione e intervento, adeguati alle specificità dei singoli contesti. Il senso di responsabilità e le doti di resilienza che hanno animato le comunità nei momenti più drammatici della crisi vanno ora trasposti in un impegno comune verso gli obiettivi del definitivo superamento dell’emergenza e di una solida e duratura ripresa”.
“Con questi sentimenti, rinnovo i più cari auguri di buon lavoro a voi Prefetti e a tutte le Istituzioni locali, con l’auspicio che la ricorrenza del 2 giugno possa rafforzare la consapevolezza e l’orgoglio della missione cui ciascuno è chiamato anche in questo delicato passaggio della storia del Paese”, conclude il capo dello Stato. (ADNKRONOS)