“Salvini mer…”, Palamara: ‘la mia frase è stata decontestualizzata’

Che coraggio, Luca Palamara. Per la prima volta in tv, il magistrato ha dato la sua versione dei fatti a Non è l’Arena di Massimo Giletti, su La7 domenica 31 maggio. Che coraggio, perché ha spiegato le frasi su Matteo Salvini, definito nelle intercettazioni una “mer***” da attaccare anche se ha ragione, affermando: “Su Salvini ho usato un’espressione impropria, non volevo offenderlo. Ma quella frase non rispecchia fedelmente il pensiero, è decontestualizzata, volevamo tutelare il pm che indagava”.(Patronaggio, che voleva mandare Salvini a processo, ndr)

E ancora, aggiunge: “Non sono io il male assoluto. Potrebbe far comodo a qualcuno pensarlo. Sono un uomo delle istituzioni e ho la toga nel cuore”. Dunque, Palamara tra le righe avanza una sorta di ipotesi del complotto, sottolineando che “chi ha attuato il distanziamento da me si è salvato”.

Quindi, Palamara nega di avere fermato la corsa di Nino Di Mateo a super-procuratore antimafia: “Il sistema di correnti si accordò su nomi diversi e il plenum ratificò, una sorta di manuale Cencelli”. Il magistrato aggiunge che “Il sistema premia chi appartiene alle correnti e negare che le correnti rappresentino una scorciatoia significa negare la realtà”, ammette. Non si sottrae neppure alla domanda sulle cene che ebbe con Luca Lotti: “Ho sottovalutato che fosse indagato”, ha concluso Palamara. liberoquotidiano.it

Magistrati intercettati, “Salvini indagato per i migranti? Siamo indifendibili”