Troppi ricatti UE, Lufthansa rifiuta piano di “salvataggio”

Estratto dell’articolo di Walter Rauhe per “la Stampa” (…) Dall’ ammodernamento della flotta per ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’ atmosfera, fino al divieto di pagare dividendi agli azionisti. Il governo inoltre avrebbe voluto nel consiglio di sorveglianza della Lufthansa due suoi rappresentanti e sarebbe entrato con una quota del 20% (innalzabile di un altro 5% + un’ azione) nell’ azionariato della società. Condizioni pesanti i per i vertici della seconda compagnia aerea europea, che però alla fine sembrava essere disponibile ad approvare inghiottendo il rospo.

Ma la vera insidia doveva ancora arrivare. Per l’ esattezza da Bruxelles che quando si tratta di sovvenzioni, aiuti o crediti di salvataggio a compagnie aerea (e non solo) ha ovviamente voce in capitolo. In questo caso ha messo come condizione «sine qua non» per dare via libera ai generosi aiuti pubblici la cessione da parte della Lufthansa di alcune rotte nei sui hub storici di Francoforte sul Meno e Monaco di Baviera.

Una richiesta a dire il vero nemmeno troppo sfrontata, come definita invece dai vertici della compagnia. Si tratterebbe di cedere sei dei 300 slot. Ma secondo la Lufthansa ugualmente troppi e già sufficienti per «indebolire la competitività della compagnia, già provata economicamente dalla crisi epidemica degli ultimi mesi», come si legge in una nota diffusa dal consiglio di sorveglianza.

In questo poker che dura ormai da diverse settimane, i vertici della compagnia aerea tedesca sembrano dunque voler giocare il tutto per tutto e puntano alto. O forse giocano solo al bluff. Nove miliardi di aiuti pubblici non sono in fondo poca cosa e il fatto che governo federale e Commissione europea pongano alcuni paletti e condizioni all’ operazione appare cosa piuttosto scontata se non sacrosanta. (…)

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