Carlo Nordio, ex Procuratore aggiunto di Venezia, in una intervista a Italia Oggi si sofferma sul recente scandalo provocato dal caso Luca Palamara (“Uno schifo. Davanti al quale anche i padri costituenti se risorgessero sarebbero i primi a voler cambiare le regole del Csm”) e sulle conseguenze di esso nella vita politica: “Mandare a giudizio Matteo Salvini dopo quelle rivelazioni imbarazzanti di Palamara sarebbe stato fargli un enorme regalo politico. E il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, è molto sensibile a questo aspetto. Ha salvato, al momento del voto di sfiducia, il ministro Alfonso Bonafede, pur avendogli dato dell’incapace, solo per evitare una crisi di governo, e ha anche avuto l’onestà di ammetterlo”.
Nordio non capisce il perché il leader leghista sia finito sotto processo: “L’aspetto vergognoso riguarda i grillini, che hanno votato (come nel caso Gregoretti) contro Salvini, pur avendone condiviso la responsabilità politica nelle scelte di allora. Ricordo che Giuseppe Conte, in quanto Primo Ministro, aveva la direzione di indirizzo politico del governo, e quindi era corresponsabile dell’operato del suo ministro dell’interno. Se avesse ritenuto che Salvini stesse commettendo un reato, avrebbe avuto il dovere giuridico di impedirlo“.
Il magistrato poi accusa ancora il premier Conte: “Salvini avrebbe rischiato un processo, ma dubito si sarebbe risolto con una condanna. Conviene a tutti archiviare questa storia. In primo luogo perché le accuse sono infondate: si può infatti dissentire dalle decisioni di Salvini (e del governo di allora) sui migranti, ma il ministro ha esercitato un suo potere. Altrimenti, secondo la tesi accusatoria, dovremmo incriminare Conte per sequestro di 60 milioni di italiani per ben tre mesi”.
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Infine un riferimento anche al Capo dello Stato, Sergio Mattarella nella sua qualifica di presidente del Csm: “Dal punto di vista strettamente costituzionale non può far nulla. Ma penso che una moral suasion riservatamente possa e debba esercitarla. C’è solo un modo per ridare credibilità al Csm e liberare la magistratura dalle correnti: il sorteggio, che già esiste nell’amministrazione della giustizia”. liberoquotidiano.it