di Valeria Gelsi – – Giornata di tensione ieri a Ostia, rimasta blindata per ore a causa della manifestazione indetta da centri sociali e Anpi contro l’occupazione a scopo abitativo chiamata Area 121. Vi hanno trovato ricovero 20 famiglie italiane in difficoltà, alle quali l’unico aiuto è venuto da CasaPound. Contro queste persone è dunque scattato immediato il riflesso pavloviano di una sinistra sempre pronta a gridare all’allarme fascista. I custodi delle libertà democratiche si sono dati così appuntamento a due passi da quelle famiglie.
La piazza di sinistra è un flop, ma Ostia resta blindata – Nonostante la chiamata alla mobilitazione di centri sociali e Anpi fosse stata imponente e avesse ricevuto la risposta di numerose sigle della galassia di sinistra ed estrema sinistra, in piazza poi si sono presentati in pochi: in una quarantina. Abbastanza però, viste le premesse dell’appuntamento, per generare problemi di ordine pubblico e costringere le forze dell’ordine a presidiare l’area.
Marsella: “Sciacalli” – – Proprio la polizia ha impedito non che i due gruppi si incontrassero, ma che i quaranta cuor di leone dovessero “guardare negli occhi padri, madri e bambini”. Il consigliere municipale di CasaPound, Luca Marsella, infatti, ha tentato di far incontrare le famiglie con gli antifascisti. “Ho provato a portare le famiglie italiane in difficoltà – ha spiegato Marsella – dai 40 straccioni che hanno fatto blindare Ostia per una manifestazione ridicola. Purtroppo le forze dell’ordine, che hanno autorizzato la manifestazione antifascista, ci hanno fermato”, ha raccontato il consigliere. Marsella ha anche postato sulla sua pagina Facebook il video di quei momenti concitati, definendo gli antifascisti “sciacalli”. www.secoloditalia.it
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— Ostia Antifascista (@AntifaOstia) May 27, 2020